ROBERTA RAMPINI
Cronaca

.La scure dei licenziamenti Ultimi 45 dipendenti Fpt: partito il conto alla rovescia

Entro il primo maggio dovranno scegliere se accettare il trasferimento a Torino o stare a casa. Per i sindacati dell’Ovest Milanese un ricatto inaccettabile, appello a politici e parlamentari.

.La scure dei licenziamenti Ultimi 45 dipendenti Fpt: partito il conto alla rovescia

di Roberta Rampini

È allarme occupazione anche nel magentino a causa del licenziamento collettivo degli ultimi 45 dipendenti della Fpt Industrial - Gruppo Iveco di Pregnana Milanese. La procedura è stata aperta lo scorso febbraio per 63 dipendenti, gli ultimi rimasti nell’azienda dove si fabbricavano motori marini dopo il trasferimento dell’attività a Torino. In questi mesi per alcuni di loro hanno accettato il trasferimento nello stabilimento di Torino a giugno 2020, altri con i requisiti per andare in pensione hanno accettato gli incentivi messi a disposizione dal Gruppo. Ma nonostante gli appelli del coordinamento sindacale della Fiom Fim e Cisl non c’è una soluzione per tutti. E così il prossimo 1° maggio, allo scadere del secondo anno di cassa integrazione, scatteranno i licenziamenti. Una Festa del lavoro davvero difficile da dimenticare per chi si troverà in mezzo alla strada senza soldi e senza lavoro.

"Il 26 aprile sottoscriveremo un accordo in cui sono indicate le condizioni per chi accetta il trasferimento, abbiamo chiesto all’azienda di facilitare i lavoratori che accettano di andare a lavorare a Torino, anche mettendo a disposizione il trasporto che inizialmente era stato finanziato, abbiamo chiesto incentivi per chi va in pensione - dichiara Roberta Turi rappresentante della Fiom Cgil - ma il nodo critico è la mancata reindustrializzazione di quell’area lascerà in mezzo alla strada tutti gli altri lavoratori. Era uno degli impegni contenuti nell’accordo sindacale firmato due anni fa, ma non è stata realizzata". In questi due anni si era vociferato di un compratore interessato allo stabilimento. Ma ciò non è accaduto e così la chiusura dello stabilimento rappresenta un altro tassello della desertificazione industriale del nord-ovest già duramente colpito da altre crisi negli ultimi anni. L’ultimo appello del coordinamento sindacale della Fiom Fim e Cisl è che "le istituzioni, in primis la Regione, possano individuare soluzioni utili affinché il sito produttivo non venga abbandonato". Nelle scorse ore gli onorevoli del Pd, Silvia Roggiani e Vinicio Peluffo hanno presentato un’interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali chiedendo "quali iniziative urgenti intenda assumere a tutela dei lavoratori della Fpt Industrial".