La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ha fornito dati, considerazioni, linee di intervento. Il terminale di tanti casi di maltrattamento sono gli ospedali, sempre più preparati culturalmente e professionalmente a curare ferite non solo fisiche. E quanto accade anche nei presidi dell’Asst Ovest Milanese. Dall’inizio dell’anno, 150 donne vittime di violenza si sono rivolte ai Pronto soccorso aziendali per essere curate e assistite. Un numero di casi in linea rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il Pronto soccorso è uno dei primi luoghi di contatti fra la persona, vittima di violenza, e il sistema sociosanitario. "Il percorso di presa in carico – sottolinea il direttore sanitario Valentino Lembo - è specifico e ben definito: al riconoscimento degli estremi della violenza subita, sia essa liberamente dichiarata oppure presunta, alla persona viene assegnato un codice particolare, spesso elevato all’arancione, e proposto il trasferimento in una sala del Pronto soccorso appositamente predisposta". Oltre all’intervento medico, diagnostico e specialistico, operatori qualificati si occupano degli aspetti psicologici e di assistenza di carattere non solo sanitario.
Viene quindi avviata una segnalazione alle forze dell’ordine e alle autorità competenti, attivati i centri antiviolenza e i servizi territoriali di presa in carico e di tutela, come l’assistenza legale o la residenza protetta, un’organizzazione in rete e consolidata, deputata ad una maggiore tutela e presa in carico delle donne vittime di violenza. "L’Asst Ovest Milanese, anche attraverso il "Progetto "Con-tatto in Ps" – spiega il direttore socio sanitario Giovanni Guizzetti – sta rafforzando le campagne di sensibilizzazione contro gli abusi e la violenza attraverso percorsi specifici, la formazione continua e costante del personale sanitario e socio sanitario di riferimento, l’alleanza con gli enti locali, le strutture e le associazioni del territorio. Il messaggio che intendiamo sottolineare è forte e ambizioso: nessuna persona vittima di abuso o violenza deve sentirsi sola".