Legnano, 12 giugno 2017 - Producevano accessori per noti marchi del settore della moda, ma lavoravano stipati in ambienti malsani, quattordici ore al giorno, vivendo nello stesso ambiente di lavoro con bambini piccoli, in letti improvvisati tra immondizia e scarti di lavorazione e nutrendosi con cibi malsani: la guardia di Finanza di Saronno ha trovato queste condizioni in due laboratori della zona di Legnano, oggetto di un vero e proprio blitz che ha portato alla luce la situazione di 21 lavoratori di nazionalità cinese che operavano in condizioni inaccettabili.
L'organizzazione scoperta dalla Guardia di Finanza era gestita da un cittadino cinese, che a sua volta utilizzava dei connazionali prestanome per aprire società dedite alla produzione di capi di abbigliamento. I militari avevano avviato le indagini da tempo e sono entrati in azione quando hanno identificato i laboratori irregolari nella zona di Legnano. In questi luoghi 21 lavoratori cinesi lavoravano e vivevano con i figli di tenera età, in stanzette dormitori tra scarti e rifiuti, e si sfamavano con cibi di importazione senza alcun rispetto delle norme igieniche e sanitarie.
I laboratori producevano capi di abbigliamento ed accessori di note griffe: le griffe avevano affidato la lavorazione ad alcune aziende italiane che, apparentemente all'insaputa del committente, delegavano poi ai cinesi la produzione delle borse griffate per abbattere i costi di produzione ed aumentare i profitti. Sono in atto ulteriori accertamenti a proposito dei rapporti rapporti tra i laboratori cinesi e le ditte italiane subappaltanti, mentre nei confronti dell'imprenditore cinese che gestiva di fatto le strutture scoperte dalla Gdf saranno adottate sanzioni pecuniarie elevate e proposta la chiusura dei laboratori.