CRISTIANA MARIANI
Cronaca

L’autunno caldo delle imprese

Poco prima dell’emergenza, Altomilanese e Magentino-Abbiatense avevano iniziato a rialzare la testa.

di Cristiana Mariani

Due territori che negli ultimi due anni, pur non essendo riusciti a rilanciarsi del tutto dall’ultimo decennio di crisi, hanno avuto la capacità di rimanere stabili e non retrocedere. L’Altomilanese e il Magentino-Abbiatense attendono di capire quali saranno in concreto gli effetti della inevitabile crisi legata alle chiusure e alle flessioni degli ordinativi e della produzione a causa dell’emergenza sanitaria degli ultimi mesi. Il 2020 è destinato ad essere ricordato come un anno particolarmente sciagurato per tutte le aziende italiane, per quelle lombarde soprattutto. E di certo le imprese altomilanesi e magentino-abbiatensi non si sottraggono purtroppo a questa logica. Un anno sciagurato che arriva proprio nel momento peggiore per diverse realtà di questi due territori, visto che il numero delle imprese nel 2019 era rimasto piuttosto stabile rispetto a quello nel 2018.

A fornire una precisa fotografia della situazione è l’Osservatorio socio-economico di Eurolavoro, i cui dati indicano un totale pareggio di nuove imprese nel 2018 e nel 2019 nell’Altomilanese, mentre un calo di qualche decina di unità nel Magentino-Abbiatense. Nel 2019 nell’Altomilanese le imprese attive erano in totale 18.347, mentre Magentino e Abbiatense nel contavano 13.421. Quasi 32mila imprese, molte delle quali stanno vivendo un’annata che mai avrebbeo immaginato di dover affrontare. Un numero totale di attività imprenditoriali, quindi, destinato probabilmente a diminuire al termine dell’emergenza sanitaria. Non tutte le imprese, soprattutto fra quelle più piccole, riusciranno infatti a tornare alla piena attività. Per questo motivo quello che inizierà fra meno di venti giorni si preannuncia un autunno piuttosto caldo. Molto dipenderà soprattutto dal reale ricorso agli ammortizzatori sociali. Numerose sono le aziende di entrambi questi territori ad aver fatto richiesta di cassa integrazione per cercare di riuscire ad affrontare al meglio questi mesi di crisi. Ma molte di esse non ne hanno ancora fatto uso. Il motivo è facilmente comprensibile: a fronte di una situazione del tutto incerta e in continua evoluzione, molti imprenditori hanno sentito forte la necessità di farsi trovare pronti in caso di nuove difficoltà. Difficoltà che potrebbero dipendere anche dagli scenari internazionali che si presenteranno: tante realtà di questi due territori hanno rapporti particolarmente stretti con i mercati esteri - l’export è diventato uno dei punti di forza di numerose imprese dopo la crisi mondiale del 2008 - e quello che accadrà negli altri Paesi del mondo può condizionare iin maniera anche pesante le produzioni e le commesse.

Nell’Altomilanese sino al 2019 erano attive 6.385 imprese artigiane - 15 in più rispetto a quelle del 2018 -, mentre Magentino e Abbiatense ne contavano 4.954, 39 in meno dell’anno precedente. Proprio queste realtà sono quelle che dovranno affrontare le difficoltà maggiori nei prossimi mesi. Le aziende non artigiane nell’Altomilanese al 2019 erano 11.962, nel Magentino-Abbiatense 8.467. A trainare l’economia di tutta la zona è indubbiamente la città di Legnano, stupisce quella di Parabiago che si pone fra i Comuni con il maggior numero di imprese.