L’“economia non osservata” - quella che sfugge alla statistica - in Lombardia, stando agli ultimi dati Istat, pesa l’8,5% del prodotto interno lordo (Pil) regionale: è la somma del lavoro irregolare (3% del Pil), dell’insieme delle attività illegali come mance, affitti in nero (1,5%) e della rivalutazione (4%). In base allo studio elaborato dala Cgia di Mestre, sono circa mezzo milione gli irregolari attivi nella regione. Il dato più alto a livello nazionale, ma con una delle incidenze più basse sul totale degli occupati (10%).
CronacaLe attività irregolari valgono il 3% del Pil