CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Le lettere dal carcere della mantide di Parabiago. Ecco cosa ha scritto: dagli ordini dati all’ex marito alla scelta degli avvocati

Le missive inserite nel processo per l’omicidio di Fabio Ravasio, ultimo compagno della donna. Emerge il tentativo di Pereira Carneiro di costruire una difesa comune. Ma il figlio la “scarica”

Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, è a processo per l’omicidio dell’ultimo compagno Con lei alla sbarra anche il figlio e l’ex marito Marcello Trifone

Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, è a processo per l’omicidio dell’ultimo compagno Con lei alla sbarra anche il figlio e l’ex marito Marcello Trifone

Parabiago (Milano), 26 febbraio 2025 –  Una serie di lettere manoscritte inviate all’ex marito Marcello Trifone per fargli pressione sulla scelta del legale e su cosa dire o no al Pubblico ministero.

Sono quelle inviate dal carcere da Adilma Pereira Carneiro, la presunta “mantide” brasiliana alla sbarra insieme ad amanti, figlio e amici, i suoi complici secondo l’accusa, per l’omicidio di Fabio Ravasio, l’ultimo compagno di vita investito il 9 agosto scorso mentre era in bicicletta. Lettere inviate in cella a Trifone, tutte risalenti al mese di dicembre, e che adesso sono parte integrante del lungo processo che si sta svolgendo in Corte di Assise a Busto Arsizio. Le missive sono state recuperate nella cella di Trifone che le aveva ricevute e poi strappate.

“Marcy - scrive Adilma - ma quante volte sei andato dal Pm? Fai attenzione a non firmare nulla...”. E ancora “Mi fai sapere il 23 agosto cosa dicevano quando eravate tutti in caserma, perché io ed Igor eravamo nell’altra sala”.

Igor Benedito, 26enne, è il figlio di Adilma, colui che era alla guida - con una parrucca bionda in testa - della vecchia Opel con targa contraffatta che ha investito e ucciso Ravasio, di ritorno da una pedalata nei boschi di Casorezzo.

Nelle altre lettere Adilma fa pressioni sul marito affinché si affidi agli avvocati da lei personalmente consigliati, probabilmente per imporre una strategia di difesa comune da poter portare avanti, in vista del processo: “Fai molta attenzione, è importantissimo: ti invio il nome di un penalista. Loro sono una squadra!”. Poi Pereira Carneiro continua: “Ti scrivo il nome di un avvocato, amica mia, che sta facendo affido per non avere di mezzo gli assistenti sociali. Mi fido ciecamente di loro”.

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Parabiago Adilma Pereira Carneiro

La Corte d’Assise di Busto Arsizio, presieduta dal giudice Giuseppe Fazio, ha accolto nel corso della scorsa udienza la richiesta di perizia psichiatrica per Marcello Trifone. Un consulente della difesa ha rivelato che l’uomo - che le indagini pongono sulla Opel guidata da Igor - soffrirebbe di un grave disturbo della personalità e che al momento del fatto era incapace di intendere e di volere.

Un’altra lettera, questa molto più recente, sarebbe invece stata inviata da Benedito alla madre. Una missiva in cui il figlio, in cura al Sert e con problemi di tossicodipendenza, ’scaricherebbe’ del tutto Adilma, accusandola di essere la mente diabolica dietro l’omicidio. Alla sbarra ci sono anche Fabio Oliva, meccanico di Parabiago, Massimo Ferretti, barista e amante della donna, Fabio Lavezzo, fidanzato della figlia di Adilma, Mirko Piazza e Mohamed Daibi, che secondo l’accusa hanno contribuito alla messa in scena necessaria a far passare l’investimento per un tragico incidente stradale.

Uno scenario che sembra tratto da un thriller: lei presunta manipolatrice, capace di ordire strategie per tutto il gruppo anche dal carcere. Un marito forse incapace di intendere. Un figlio che oggi pare tradire la propria madre per salvare se stesso. E una vittima, Fabio Ravasio, per la quale si chiede giustizia.