Legnano (Milano), 5 settembre 2024 - L’irruzione della memoria e della passione per il mondo dei motori da Legnano a Belgrado in occasione del Grand Prix, rievocazione della gara del 1939 che vide il leggendario Tazio Nuvolari compiere prodezze sul circuito balcanico.
Elisabetta Cozzi, fondatrice e anima del Museo, è giunta a Belgrado con le storie potenti di donne immortalate dalla fotografa Camilla Albertini. La mostra ha arricchito la cornice del Grand Prix, trovando spazio nella prestigiosa conferenza Auto Arte, svoltasi presso l’Istituto Italiano di Cultura, con l’accoglienza calorosa di Roberto Cincotta, direttore dell’Istituto, e Giorgio Andrian, responsabile del Grand Prix.
La giornata culturale si è conclusa con un raffinato cocktail nell’Ambasciata italiana, alla presenza dell'ambasciatore Luca Gori e di sua moglie. Un’occasione per suggellare i legami tra cultura italiana e quella serba, all'insegna di motori e orgoglio tricolore. Il clou, ovviamente, è stato la gara del 1 settembre, con una parata straordinaria di auto d’epoca che ha riempito le strade di Belgrado di rombi e nostalgia.
Tra le protagoniste, due equipaggi al femminile, un omaggio alla passione femminile per i motori: Elisabetta Cozzi, al volante della Junior Z del 1971, affiancata da Francesca Costalunga di *Ruoteclassiche*, e Natasha Grom di FIVA, accompagnata da Andia Kolsh. Entrambe le auto, la Junior Z e la Balilla del Museo Mille Miglia, hanno aperto la corsa come apripista, un richiamo alla gloriosa tradizione automobilistica italiana. Nel circuito di Belgrado, dove una volta Nuvolari sfrecciava con il suo cuore impavido, Elisabetta Cozzi ha potuto toccare con mano l’emozione di una storia viva. "Guidare sulla stessa strada di Tazio, pensare a quel 1939... Un’emozione indescrivibile", ha confessato, con la soddisfazione dipinta sul volto.
La cerimonia di premiazione, avvenuta al Municipio di Belgrado con la presenza del Principe Alessandro II, ha suggellato una giornata memorabile. E tra i trofei, le targhe realizzate a mano dal maestro Dino Cognolato, noto in tutto il mondo per il suo lavoro magistrale nel restauro di auto d'epoca. Un simbolo prezioso che rappresenta il legame tra passato e presente, tra arte e velocità. E poi quel "We did it!" pronunciato da Giorgio Andrian, riecheggiato tra i corridoi del Palazzo Reale e nel cuore dei partecipanti. È lo stesso grido di orgoglio che ottantacinque anni fa sfidava la guerra e che oggi, in un’epoca diversa ma non meno difficile, celebra lo spirito visionario che non conosce limiti né confini. La mostra fotografica di Camilla Albertini farà tappa a Torino nello spazio Edit, dal 16 settembre. Un altro chilometro percorso, un’altra curva superata, sempre con lo stesso entusiasmo e la stessa passione che animava il grande Nuvolari.