L’amministrazione locale chiede la riconsegna delle chiavi dello stadio Giovanni Mari entro il 23 agosto. Il Comune pone sul tavolo tre condizioni per l’assegnazione dell’impianto: una società credibile, sana dal punto di vista economico-finanziario e con un progetto che integri prima squadra e settore giovanile. Mercoledì mattina gli uffici municipali hanno inviato una lettera all’Ac Legnano chiedendo la restituzione delle chiavi e organizzando un sopralluogo congiunto per verificare lo stato del Mari entro il 30 agosto. La lettera segue la scadenza, avvenuta il 30 giugno, della convenzione con l’Ac Legnano e sottolinea che alla società è stato concesso un tempo adeguato per liberare il campo e la palazzina, rimuovendo i propri beni.
Riguardo alle dichiarazioni del presidente Enea Benedetto, che menzionava una proroga tacita della convenzione basata sul silenzio assenso dell’amministrazione, in risposta alla disponibilità espressa dalla società, il Comune precisa “che questo istituto non si applica a convenzioni come quella con l’Ac Legnano”. Per evitare la scadenza della convenzione, l’amministrazione avrebbe dovuto emettere un atto specifico di proroga o rinegoziare i termini, cosa che non è avvenuta. Inoltre, la convenzione non prevedeva alcuna clausola di rinnovo automatico, pertanto è scaduta.
L’assessore allo Sport Guido Bragato ha ribadito durante l’ultimo consiglio comunale che l’amministrazione comunale cerca una società che sia credibile, sana economicamente e finanziariamente e con un progetto che unisca la prima squadra e il settore giovanile. Queste condizioni sono fondamentali per la concessione dello Stadio Mari e sono necessarie per rispettare la tradizione calcistica di Legnano. Attualmente l’Ac Legnano non soddisfa questi requisiti.
“L’amministrazione comunale, seguendo questa linea, sta semplicemente attuando quanto previsto nella proroga della convenzione firmata l’anno scorso, che rimaneva inattuata: solo con una società affidabile e dotata di un progetto serio il calcio potrà ritrovare la sua casa naturale al Giovanni Mari” ha spiegato l‘assessore Bragato. “Cercheremo di accontentare l’amministrazione pubblica fornendo nuove basi per un progetto sostenibile e solido” ha risposto patron Benedetto.