PAOLO GIROTTI
Cronaca

Legnano firma il primo Local Green Deal per ridurre emissioni e consumi energetici

Accordo a Legnano per il Local Green Deal: audit energetico per micro e medie imprese per ridurre consumi ed emissioni.

La firma del primo Local Green Deal a Legnano che coinvolge diversi attori per la sostenibilità ambientale

La firma del primo Local Green Deal a Legnano che coinvolge diversi attori per la sostenibilità ambientale

Risparmio nei consumi e diminuzione delle emissioni climalteranti: è questo l’obiettivo dichiarato del primo Local Green Deal di Legnano firmato questa settimana a Palazzo Malinverni, un accordo che ha come oggetto la diffusione e implementazione dell’audit energetico per micro, piccole e medie imprese e che ha coinvolto Amministrazione comunale, Confindustria Alto Milanese, Confcommercio Legnano, Confartigianato Imprese Alto Milanese, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Brescia e PTSCLAS, una SpA specializzata in analisi di impatto ambientale.

Proprio in questo primo passaggio del percorso, infatti, viene individuata la condizione essenziale per arrivare, attraverso l’analisi dei consumi, delle inefficienze, degli sprechi o delle possibili migliorie, a identificare gli ambiti per realizzare l’efficientamento energetico e ottenere non solo un risparmio nei consumi, ma anche una diminuzione delle emissioni climalteranti.

"I local green deal attuano sui territori gli obiettivi dell’iniziativa della Commissione Europea Intelligent Cities Challenge, per cui Legnano è stata selezionata, ossia ridurre, nel breve e medio periodo, le emissioni climalteranti con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica – ha commentato a margine dell’accordo Luca Benetti, assessore alla Sostenibilità -. Il patto siglato riguarda un tema, quello energetico e della riduzione dei consumi, di importanza vitale per le nostre imprese e per la Città sia per la sostenibilità economica sia per quella ambientale".

Altri ne seguiranno e riguarderanno la gestione dei rifiuti. Uno sull’ottimizzazione della logistica sarà incentrato sugli imballaggi, l’altro focalizzato sulla riduzione della quota indifferenziata. In questa prima fase entreranno in gioco le competenze delle due università e della società di consulenza, sia nella fase dell’implementazione dell’audit sotto il profilo tecnico sia per identificare le azioni concrete da mettere in campo nelle imprese per diminuire i consumi.

Un altro obiettivo delle università è produrre una ricerca sulla quantificazione di quelle barriere comportamentali, culturali ed economiche che rendono complesso adottare queste azioni nelle micro, piccole e medie imprese. Un ruolo fondamentale gioca, infine, anche Enea, non firmataria del patto, ma partner del progetto Icc. Le associazioni di categoria svolgeranno la fondamentale funzione di ingaggio e accompagnamento delle imprese nel progetto.