Erano in circa 150 gli studenti che ieri mattina si sono radunati davanti alla scuola fra cartelli e slogan di protesta, davanti alla sede di via Diaz. Il preside, Emanuele Giordano, è andato a parlare con loro ed ha voluto chiarire. “Abbiamo chiamato i tecnici che sono andati in via Calini per un sopralluogo - ha detto - . Attendiamo adesso i preventivi per autorizzare i lavori. La situazione di via Calini la conoscono personalmente perché mi sono recato là a verificare la situazione”. Il dirigente scolastico però non ha apprezzato lo sciopero: “Sono qua per far rispettare le regole e quando si organizza uno sciopero, bisogna avvisare il dirigente e le forze dell’ordine, e questo non è stato fatto. Per quanto riguarda i voti, ho ribadito l’importanza del voto in condotta. Con un 5 si rischia la non ammissione all’anno successivo, come sottolineato dal ministro”.
Alle 10 di ieri lo sciopero è stato considerato concluso e gli studenti sono tornati a scuola. Ma il braccio di ferro è ancora in essere, considerando quanto riportato dai rappresentanti di istituto: “Vogliamo tenere sotto controllo la situazione”, aprendo ad altri scioperi nel caso la questione non venga affrontata seriamente e nei dovuti modi.
La questioni bagni riguarda diversi istituti di zona per l’assoluta insalubrità degli ambienti, come più volte è emerso nei video postati sui social da diversi ragazzi del legnanese. Al Maggiolini in particolare i bagni risultano assolutamente inagibili, sporchi e senza porte tanto che ormai in molti non si usano neppure. Una questione che resta aperta e che fa davvero pensare, considerato che siamo nella provincia più ricca d’Italia, ma che le scuole statali perdono letteralmente pezzi ogni giorno dimostrandosi antiquate e fuori norma.