
L’incrocio è troppo pericoloso: arrivano le telecamere. Ancora qualche giorno e verrà attivato l’occhio elettronico sul semaforo della Sp114 tra Abbiategrasso e Albairate. Troppi i conducenti (di auto e non solo) che sfruttavano la corsia di svolta verso Albairate per saltare la fila di veicoli, molto lunga soprattutto durante le ore del mattino in direzione Milano, per poi ripartire a gran velocità rischiando il frontale con i mezzi in arrivo dalla parte opposta. Nell’ultimo anno l’abitudine a questa pratica vietata è peggiorata e così l’Amministrazione di Albairate ha deciso di correre ai ripari e installare una telecamera che pizzicherà gli indisciplinati. "Il server è già funzionante – spiega il sindaco di Albairate, Flavio Crivellin –. In settimana dovremmo cominciare con i test, che dureranno almeno un’altra settimana, poi daremo comunicazione a Prefettura e Città Metropolitana e si partirà con le sanzioni".
"Ma non è uno stratagemma per incassare – ha tenuto ad aggiungere subito il primo cittadino -: qui parliamo di sicurezza. Ho chiesto alla polizia locale di portare i tempi del semaforo giallo al massimo consentito dalla legge, inoltre aggiungeremo la cartellonistica di preavviso. Altri Comuni l’hanno fatto nei punti dove il pericolo era maggiore e hanno fatto bene: penso a Cusago, Cisliano, Corbetta e Abbiategrasso, ad esempio". Per il resto il semaforo resterà attivo solo durante il giorno, come accade oggi. Quello della sicurezza nel tratto della Sp 114 tra Abbiategrasso e Cusago è un tema caldo da tempo. Non a caso nei progetti che a vario titolo vorrebbero rivedere la viabilità del territorio spunta sempre l’idea di eliminare quei semafori in favore di altrettante rotonde. Ma si pensi anche al caso della "Faustina", poco più avanti. La bozza inviata dal Comune a Città Metropolitana per creare una rotonda o una corsia di immissione risale a fine 2019 e da allora nulla si è mosso. Nel progetto di riqualificazione di quell’area, infatti, Albairate sta ragionando su possibili modifiche all’ingresso e all’uscita dell’area.
Francesco Pellegatta