Limitare il passaggio dei cinghiali ed evitare la diffusione della peste suina africana: è l’obiettivo dei lavori che la Regione e il Dipartimento veterinario di Ats stanno ultimando lungo l’ex sedime stradale della Milano-Torino, a monte della linea ferroviaria. Si tratta di una barriera realizzata con dei pali su cui è montata una rete metallica in acciaio, che non preclude l’attraversamento ai piccoli mammiferi e può essere saltata dai caprioli. Per favorire il passaggio a chi percorre a piedi o in bici i sentieri del Parco la barriera è interrotta in tre punti da varchi regolati da cancelli. "Raccomandiamo di accertarsi della chiusura del cancello, una volta attraversato, e di adottare le misure di biosicurezza vigenti nelle zone infette: il lavaggio delle scarpe e delle ruote delle bici quando si esce da queste aree" fa sapere il Parco del Ticino.
Oltre a questo primo intervento, finanziato con oltre 140mila euro dalla Regione, sono in corso le procedure per la realizzazione di opere simili nelle zone di restrizione, lungo l’autostrada A1 e la tangenziale Ovest, nei territori lodigiano e cremonese, a protezione della zona dove si concentra il più alto numero di allevamenti suini. Il proliferare dell’epidemia, con i recenti focolai di peste suina africana in alcune aziende agricole nelle province di Milano e Pavia, hanno già costretto numerosi allevamenti ad adeguarsi alle restrizioni previste dalle normative nazionali ed europee. Interventi che hanno certamente un costo non irrilevante. Al riguardo Alessandro Rota, presidente di Coldiretti Milano, Lodi e Brianza, ha rilanciato la richiesta di una moratoria dei mutui che gravano sulle aziende.G.Ch.