CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Mantide di Parabiago e l’omicidio di Fabio Ravasio. Si torna in aula: “Vogliamo solo giustizia”

Ill giudice dovrà decidere se accordare il rito abbreviato agli imputati. "Non fu un incidente", accusa la famiglia del cinquantaduenne ucciso il 9 agosto .

Secondo l’accusa la compagna di Fabio Ravasio ha ideato l’incidente stradale per uccidere il cinquantaduenne

Secondo l’accusa la compagna di Fabio Ravasio ha ideato l’incidente stradale per uccidere il cinquantaduenne

"Vogliamo solo giustizia per nostro figlio". La madre di Fabio Ravasio chiede verità e condanna per l’omicidio del 52enne. "Spero che tutto si risolva in favore di Fabio, in nostro favore. Vogliamo solo giustizia per nostro figlio". Sono le parole colme di dolore e determinazione quelle di Annamaria Trentarossi, madre di Fabio Ravasio, al termine dell’udienza di venerdì davanti al gup del tribunale di Busto Arsizio Veronica Giacoia. Sotto accusa si sono quattro degli otto indagati per l’omicidio di Ravasio, avvenuto lo scorso 9 agosto a Parabiago. Un delitto, secondo l’accusa, mascherato da incidente stradale con tanto di pirata della strada in fuga. Annamaria e Mario, i genitori della vittima, si sono costituiti parte civile, assistiti da un team legale composto dagli avvocati Barbara D’Ottavio, Francesco Arnone e il professor Francesco Camilletti. Il presunto piano omicida, attribuito ad Adilma Pereira Carneiro, compagna di Ravasio e indicata dagli inquirenti come mente della macchinazione, sarebbe stato eseguito con l’aiuto del marito di Adilma, Marcello Trifone, e del figlio Igor Benedito, che secondo l’accusa guidava l’auto che ha travolto la vittima.

Tra i complici, anche Fabio Oliva, meccanico e presunto amante di Adilma, che avrebbe suggerito di utilizzare l’auto con targa contraffatta per compiere il crimine. Le prove raccolte, tra cui intercettazioni e numerosi sopralluoghi effettuati dagli imputati sul luogo del delitto, rafforzano la tesi della premeditazione. Nonostante ciò, gli accusati hanno richiesto l’ammissione al rito abbreviato, una scelta contro cui si sono opposti sia il pubblico ministero Ciro Caramore che la parte civile. Il giudice si è riservato la decisione sull’accettazione del rito abbreviato e l’udienza è stata aggiornata a martedì.

Adilma Pereira Carneiro, descritta dagli inquirenti come una manipolatrice abilissima, avrebbe influenzato anche il coimputato Trifone, spingendolo a cambiare avvocato e sostenere una versione dei fatti favorevole a lei. Lettere inviate da Adilma a un ex compagno di cella di Trifone, poi recapitate al marito, suggerivano una linea difensiva basata sull’estraneità della donna al delitto. Dietro l’omicidio, secondo l’accusa, c’era un unico obiettivo: il denaro. Non solo la donna avrebbe falsificato un certificato di paternità per attribuire a Ravasio i gemelli di 7 anni, che sarebbero invece figli di Trifone, ma avrebbe anche compiuto gesti atroci. Uno degli episodi più scioccanti riguarda un video in cui Adilma porta i bambini in obitorio e li filma davanti al cadavere di Ravasio, dicendo loro: "Ecco perché non voglio che andiate in bicicletta".