GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Magenta, chirurgia non invasiva: asportato il rene e subito dimessa

L’intervento è stato eseguito dall’equipe di Urologia del Fornaroli, diretto dal dottor Matteo Maggioni

Il primario Matteo Maggioni

Magenta (Milano), 23 giugno 2023 –  A una donna di 60 anni hanno asportato un rene e due giorni dopo l’intervento, ieri, è stata dimessa dall’ospedale. L’intervento è stato eseguito dall’equipe di Urologia del Fornaroli, diretto dal dottor Matteo Maggioni.

"Abbiamo tolto il rene interessato da un tumore con una tecnologia chirurgica meno invasiva, che è appunto la laparoscopia" spiega il sanitario. "L’intervento è durato due ore. La paziente il giorno dopo si è alzata dal letto per il pranzo e ieri è andata a casa. Il tutto anche grazie alla competenza dell’equipe di anestesia e gli infermieri del reparto".

"La chirurgia oggi è sempre meno invasiva e sempre meno si ricorre ai grossi tagli che comportano degenze post operatorie di 8-10 giorni. Per i pazienti i vantaggi sono innegabili".

L’Urologia del Fornaroli è un reparto tradizionalmente all’avanguardia, da sempre conosciuto in tutta Italia grazie al professor Zanollo che l’aveva avviato ormai una cinquantina di anni fa e che l’aveva fatto diventare una eccellenza per il trattamento e la cura dei pazienti mielolesi.

"Quando ho concorso per occupare questo posto sapevo che sarei passato dalla grande città alla provincia, ma in questo ospedale l’Urologia è da sempre ai massimi livelli, non c’è differenza. E il mio compito è quello possibilmente di implementarne la qualità" dice il dottor Maggioni, che dirige il reparto da poco più di sei mesi.

“Con questo intervento, che io già facevo a Milano, abbiamo dimostrato che anche a Magenta si può fare una chirurgia di alto livello senza dover per forza trasmigrare a Milano o in altri centri specialistici". Il reparto effettua mediamente una ventina di interventi alla settimana. I pazienti arrivano non solo dal Magentino-Abbiatense, ma anche dal Novarese e dal Pavese.

"Da quando lo dirigo abbiamo già superato quota 500... e non siamo ancora al massimo delle nostre potenzialità. Oggi posso disporre di solo cinque medici. C’è un concorso aperto. Spero quanto prima di arrivare ad avere l’organico completo di otto medici più il direttore, anche se ci sono altri pensionamenti in previsione. Io voglio avere al mio fianco gente giovane, che abbia voglia di fare e sia disposta ad apprendere. E ogni anno abbiamo uno specializzando, grazie alla convenzione con la scuola di specialità di Milano".

"Oltre al lavoro in reparto siamo sempre reperibili anche per le urgenze che ci arrivano dal pronto soccorso".