GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Ticino, prove di riscatto: gli storioni nel fiume

Rilasciati i pesci allevati nel Centro parco La Fagiana e a Cassolnovo. Sopperiranno alle carenze causate da pesca, dighe, degrado e inquinamento

Le operazioni di rilascio dei pesci

Magenta (Milano) - Ogni anno i tecnici del Parco del Ticino, con un complesso lavoro che si svolge in più fasi all’incubatoio ittico del Centro parco La Fagiana e nelle vasche di allevamento a Cassolnovo, producono circa cinquemila esemplari di storioni cobice (acipenser naccarii) che poi, raggiunta una taglia adeguata, vengono rilasciati in precise zone del Ticino. L’ultimo rilascio dei pesci nel fiume è avvenuto nei giorni scorsi alla presenza del presidente del Parco Cristina Chiappa, del consigliere delogato Francesca Monno e dei ragazzi della cooperativa La Ruota di Parabiago, da anni impegnati a condividere col Parco dei progetti sociali.

"È stato un momento simbolico – commenta Francesca Monno – volto a sottolineare lo sforzo che ormai da vent’anni compie il Parco del Ticino a sostegno di una specie fortemente vulnerabile, ma particolarmente carismatica per il fiume Ticino e per l’intero bacino padano". Nello studio sulla fauna ittica del Ticino del 1999 non fu catturato nessun esemplare di storione cobice, ma ne fu segnalata la presenza grazie ad osservazioni subacquee e di pescatori. Le cause che hanno portato alla scomparsa dello storione sono diverse: il prelievo dovuto alla pesca professionale; la costruzione di dighe; l’inquinamento delle acque; il degrado dell’habitat; il bracconaggio. Gli esemplari di storione cobice che vengono immessi nel fiume sono dotati di microchip per il riconoscimento e servono da rinforzo alle popolazioni già presenti nel fiume e che cominciano a mostrare, dopo anni, incoraggianti segnali di ripresa.

In anni di attività, grazie al contributo di finanziamenti comunitari di cui il più recente è quello relativo al progetto Life Ticino Biosource, sono state compiute una serie di azioni a favore di questa specie oltre all’attività di riproduzione in allevamento. "Nel 2017, grazie a Regione Lombardia che ha finanziato il Life ConFluPo – sottolinea la presidente Cristina Chiappa – è stato realizzato il passaggio pesci a Isola Serafini, in provincia di Piacenza, che si è rivelato determinante per la riapertura dei percorsi fluviali ostruiti da strutture antropiche, che impediscono la normale migrazione della fauna ittica. Non solo, è stata monitorata la migrazione degli esemplari, sono state condotte azioni di contenimento del pesce siluro, una specie alloctona altamente invasiva. Il compito di ripopolamento quest’anno è stato reso ancor più difficile dalla forte siccità e dalle condizioni di carenza idrica estrema in cui versa anche il Ticino. Questi pochi giovani esemplari di un anno di età hanno trovato la libertà e hanno dato speranza per un recupero di questa specie".