
La manifestazione degli allievi del Bramante
Magenta, 11 novembre 2023 – Dopo la protesta all’Ipsia ieri mattina anche i ragazzi del liceo scientifico Bramante di Magenta sono rimasti fuori dalle aule. Una scuola, il Bramante, che conta circa mille studenti provenienti da tutto il territorio.
"Sono anni che la nostra scuola è vessata da crolli di controsoffitti, - dicono - buchi nelle pareti, bagni inagibili, corridoi tappezzati di secchi per raccogliere la pioggia, finestre rotte e altri malfunzionamenti".
A tutto questo si aggiungono i termosifoni che, ove funzionanti, hanno iniziato a emettere un rumore forte e costante che impedisce ai docenti di insegnare e agli studenti di apprendere. La promessa è di continuare sulla via della protesta se Città Metropolitana non interverrà immediatamente.
La costruzione dell’edificio di via Trento risale alla metà degli anni ’80 ed è, ovviamente, fatiscente. Il preside professor Felice Cimmino ha voluto smentire qualsiasi accusa di indifferenza da parte del corpo docente o delle autorità competenti. "Coloro che mi hanno conosciuto nei miei quattro anni di permanenza al liceo Bramante sanno bene che sono sempre rimasto al fianco degli studenti – ha commentato – Questo non significa condividere qualsiasi azione. C’è il massimo rispetto per la manifestazione di oggi, comprendo le motivazioni perché il disagio che si sta vivendo per la rumorosità e le basse temperature le conosco bene e le vivo anche io con voi".
Il preside afferma di non volere scaricare le responsabilità su altri. "Città Metropolitana ha tantissime situazioni da gestire – aggiunge - Se non intervengono è per la difficoltà a intervenire e non per la mancanza di volontà".
Le strutture sono fatiscenti e questo è un dato di fatto. L’impianto di riscaldamento è vecchio. Per quanto riguarda le infiltrazioni si interviene con rattoppi. "Il problema sta a monte - ha commentato Rocco Fazio, rappresentante d’istituto del Bramante - Il fatto che Città Metropolitana debba gestire così tante scuole è un fatto accettabile? L’unico modo per farsi ascoltare è mettere le spine nel fianco. La protesta deve essere estesa, anche l’Ipsia protesta e speriamo protestino quante più scuole per far conoscere la situazione. Vogliamo far crollare un sistema che, evidentemente, non funziona".
I Comuni non hanno competenza diretta nella materia degli edifici scolastici superiori. Ma il sindaco di Magenta Luca Del Gobbo sta seguendo attentamente la situazione dei problemi che sono ormai noti da tempo: "Avere abolito le Province è stato un grave errore. - ha detto il sindaco - Ci ritroviamo oggi senza nessuno che si occupi delle scuole superiori".