CHRISTIAN SORMANI
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Cronaca

Moschea a Magenta, Fratelli d’Italia all’attacco del Consiglio di Stato: “Comune scavalcato”

Fratelli d’Italia si schiera al fianco dell’amministrazione Del Gobbo, che aveva stoppato i piani dell’associazione Abu Bakar, successivamente riconosciuti legittimi dai giudici amministrativi: “La sentenza lascia nodi irrisolti sui fronti della sicurezza e delle competenze a legiferare”

Musulmani in preghiera (Archivio)

Musulmani in preghiera (Archivio)

Magenta, 5 marzo 2023 – Fratelli d’Italia si schiera al fianco del sindaco Luca Del Gobbo e dell’Amministrazione comunale dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato il precedente pronunciamento del Tar della Lombardia, riconoscendo il diritto dell’associazione Abu Bakar di ottenere un’area per la costruzione di una moschea.

Il verdetto ha sollevato ampie polemiche, soprattutto per le implicazioni che – a detta di chi lo critica – porta con sé sui piani della sicurezza e del quadro legislativo. In una nota congiunta tre esponenti di Fratelli d’Italia; l’onorevole Umberto Maerna, il capogruppo in Regione Lombardia Christian Garavaglia e il capogruppo in Consiglio comunale Marco Maltagliati esprimono la loro contrarietà alla sentenza, sottolineando come essa lasci "irrisolti due nodi fondamentali”.

Secondo Maerna, il problema principale risiede nella mancanza di un’intesa formale tra lo Stato italiano e gli enti religiosi islamici, un accordo che invece esiste per altre confessioni. “La promozione delle identità religiose deve avvenire all’interno di un contesto istituzionale e normativo chiaro, come avviene per la Chiesa cattolica. Questo, purtroppo, non accade per le comunità islamiche”, afferma Maerna, che richiama anche la questione della sicurezza, ricordando le problematiche di illegalità riscontrate in alcuni luoghi di culto a Milano, come la moschea di viale Jenner. Pur riconoscendo che la situazione a Magenta sia differente, l’onorevole ribadisce la necessità di vigilare attentamente su questi aspetti.

Conflitto fra poteri

Christian Garavaglia, ex sindaco di Turbigo e attuale consigliere regionale, esprime stupore per la decisione del Consiglio di Stato, affermando che la competenza sulla realizzazione di un luogo di culto spetti esclusivamente al Comune. “Il Tribunale ha di fatto scavalcato le istituzioni democraticamente elette, togliendo autorità all’Amministrazione locale e ai cittadini. Questo tema richiede un chiarimento a livello legislativo, poiché esistono norme regionali e statali che regolano la questione urbanistica e non possono essere ignorate”, dichiara Garavaglia. 

Inoltre, ribadisce la necessità di regolamentare la figura degli imam attraverso un albo ufficiale, garantire che la predicazione avvenga in lingua italiana e verificare la provenienza dei finanziamenti per la costruzione delle moschee.

Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Marco Maltagliati, critica la sentenza, sottolineando come essa impedisca agli amministratori locali di svolgere il proprio ruolo, andando contro la volontà di chi ha espresso riserve sulla costruzione della moschea.

“È necessario stabilire regole certe dal punto di vista urbanistico ed edilizio, per evitare che alcuni enti di terzo settore possano aggirare le normative e creare situazioni ambigue. Il nostro partito, insieme all’Amministrazione, si impegna a vigilare affinché tutte le leggi siano rispettate in maniera rigorosa”, afferma Maltagliati.

Il dibattito sulla moschea di Magenta, dunque, non si chiude con la sentenza del Consiglio di Stato, ma apre un nuovo capitolo in cui Fratelli d’Italia promette battaglia per garantire che il processo di autorizzazione avvenga nel rispetto delle normative vigenti e con il coinvolgimento pieno della cittadinanza.