GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Magenta, sessantenne sfrattato: “Ho perso il lavoro e dormo dove capita, aiutatemi”

Luca Garascia faceva il verniciatore e si è ritrovato in mezzo alla strada. Ora ha dovuto lasciare anche l’alloggio comunale a Boffalora. “Passo la notte sui treni o al parco, non so come fare”

Luca Garascia ha 60 anni. Ogni sera cerca un posto sicuro dove dormire, ma teme l’arrivo del freddo e dell’inverno

Luca Garascia ha 60 anni Ogni sera cerca un posto sicuro dove dormire ma teme l’arrivo del freddo e dell’inverno

Magenta (Milano), 25 ottobre 2024 – Sfrattato dalle case comunali a Boffalora sopra Ticino, la sua vita è diventata la strada. Dallo scorso 29 agosto Luca Garascia gira per le strade di Magenta nella speranza di incontrare un colpo di fortuna che non arriverà. Dorme al parco Pertini in via Casati, a volte nella cabina Enel per andare a Pontevecchio, luogo pericoloso. Oppure sale sul treno e si dirige alla stazione Centrale di Milano, dove i senzatetto sono centinaia e l’accesso è chiuso dalla una alle cinque del mattino. Luogo ancor più pericoloso. Per poi ritornare a Magenta. “Ho 60 anni e nessuna possibilità di essere ricollocato nel mondo del lavoro – racconta –. Fino al 2010 lavoravo come verniciatore di scaffalature industriali, ma poi la ditta ha chiuso e io sono andato avanti a forza di lavoretti. Non ho possibilità di arrivare alla pensione e non ho alcuna entrata”. Pochi soldi a disposizione che non bastano per sostenere anche i bassi affitti delle case comunali. E così ecco che Luca è dovuto uscire dall’appartamento di Boffalora. Lui e un altro uomo con il quale condivide, da un paio di mesi a questa parte, la vita di strada.

L’appello

Il mangiare non è un problema – conclude – mi affido ai volontari di Non di solo pane. Ma adesso arriva il freddo e non so come potrò resistere dormendo fuori dove capita. Purtroppo è una situazione terribile che non auguro a nessuno e mai avrei pensato di doverla affrontare. Chiedo che qualcuno mi aiuti con qualche lavoro per poter sostenere almeno l’affitto di una piccola casa popolare. Ho chiesto ai servizi sociali, ma ho poche speranze. Spesso gli appartamenti sono piuttosto grandi e vengono assegnati alle famiglie dove ci sono bambini. I singoli rimangono in fondo alla graduatoria".