SILVIA VIGNATI
Cronaca

Mancano medici di famiglia e pediatri, a Legnano e Rescaldina è emergenza: “Siamo al collasso”

Sul sito di Ats Milano sono stati pubblicati gli ambiti territoriali carenti. Il bando è aperto fino a martedì 18 luglio

Franco Colombo, medico di famiglia a Legnano

Franco Colombo, medico di famiglia a Legnano

L’ambito più scoperto è quello di Legnano e Rescaldina: 11 i posti da coprire. Seguono quello di Parabiago, Nerviano, Cerro Maggiore e San Vittore Olona e l’area di Arluno, Bareggio, Casorezzo, Ossona, Santo Stefano Ticino, Sedriano e Vittuone, con 10 posti vacanti ciascuno. Sul sito di Ats Milano sono stati pubblicati gli ambiti territoriali carenti per quanto riguarda i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Il bando è aperto fino a martedì 18 luglio.

"Il precedente bando – ricorda Ats Milano – è stato pubblicato a marzo. Hanno partecipato 48 candidati, di cui 22 sono entrati in servizio". Se non si arriverà all’assegnazione degli incarichi, è pronto il “piano b“: "Al bando del 28 giugno aperto ai medici in formazione, stanno aderendo un buon numero di medici. Siamo fiduciosi" spiega Ats. La criticità, che riguarda i medici di famiglia e non tocca i pediatri, ha portato all’Ambulatorio temporaneo nel vecchio ospedale di Legnano. "L’ambulatorio è stato aperto a gennaio – prosegue Ats –. Dalla sua apertura ha coinvolto 3-4 medici, per un totale di circa 450 visite alla settimana. Non è mai stato chiuso poiché non sono mai stati trovati incaricati o titolari per l’ambito". Dal 26 giugno ha ampliato le date, per sopperire ai pazienti della dottoressa Monza Bezamariam.

A Nerviano l’Ambulatorio temporaneo è stato aperto il 22 maggio, impegna 3 medici, per 400-450 visite a settimana. "C’è il bando? Era ora – commenta Franco Colombo, medico di famiglia di Legnano –. Perché noi siamo arrivati al collasso. Sta diventando impossibile gestire l’ambulatorio, fra richieste di impegnative e persone che mi chiedono di accettarle come pazienti perché sono senza medico. Se arriveranno 11 nuovi professionisti faremo festa: ma la mia paura è che gli ambiti carenti vadano disattesi. E non perché il territorio non sia attrattivo: è la professione che non ha più appeal. Io, in ogni caso, continuo a credere che la medicina territoriale sia il lavoro più bello del mondo. E sarei già contento se arrivassero la metà dei medici richiesti: cinque, sei colleghi operativi in autunno, che potrebbero aiutarci a fronteggiare (tra le mille cose) anche l’arrivo della stagione fredda e dell’influenza".