CHRISTIAN SORMANI
CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Tutti contro la mantide di Parabiago: “Il 9 agosto, giorno propizio. Lo decise tramite un rito”

La deposizione di Mirko Piazza: Adilma mi aveva chiesto di fare il “palo“. In aula anche Fabio Oliva, il meccanico: riparai l’auto, non sapevo del piano

Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, è accusata del delitto di Fabio Ravasio

Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, è accusata del delitto di Fabio Ravasio

Parabiago (Milano) – Nuove accuse contro Adilma Pereira Carneiro nel processo per l’omicidio di Fabio Ravasio, travolto e ucciso da un’auto pirata il 9 agosto 2024 a Parabiago. Davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio, presieduta dal giudice Giuseppe Fazio, hanno reso dichiarazioni spontanee due coimputati: il meccanico Fabio Oliva e Mirko Piazza, amico di Massimo Ferretti (ex amante di Adilma e anch’egli imputato). Oliva, difeso dagli avvocati Federico Bonzi e Massimo Schieppati, ha raccontato di essere stato coinvolto senza sapere realmente cosa stesse accadendo: “Non sapevo nulla fino a quando non venni chiamato per riparare la Opel, quella usata per uccidere Ravasio. Mi dissero che sarebbe servita per ammazzare il compagno di Adilma. Non ci credetti. Sistemai l’auto, ricollegai la batteria e sostituii un fanale che mi portò Adilma stessa”.

Soltanto la sera del 9 agosto, dopo l’investimento, Oliva venne avvisato da Ferretti che Ravasio era in ospedale in codice rosso. “Solo allora capii cosa era successo, ma non andai dalle forze dell’ordine. Partii per una vacanza in camper e, dopo l’arresto, mentii al pubblico ministero Ciro Caramore durante l’interrogatorio. Per questo chiedo scusa e mi assumo le mie responsabilità. Voglio chiedere perdono ai genitori di Ravasio”. I suoi legali hanno sottolineato la posizione marginale del loro assistito, estraneo alla pianificazione del delitto. Ancora più dirette le parole di Mirko Piazza, che il 9 agosto fece da palo durante l’agguato. “Adilma mi disse chiaramente che voleva uccidere Ravasio. Partecipai a tre incontri per organizzare il piano. Ero senza casa, senza soldi. Lei mi promise che dopo l’omicidio, con l’eredità, avrebbe ristrutturato una cascina e mi avrebbe dato un alloggio”.

Secondo Piazza, assistito dalll’avvocato Graziella Crespi, la data dell’omicidio fu scelta con un rituale. “Il 9 agosto era il giorno deciso da Adilma dopo un rito. Lei è una sacerdotessa del Candomblé, una religione brasiliana con elementi di magia nera. Quel giorno eravamo tutti presenti, tranne il meccanico. Dopo l’investimento vidi l’auto distrutta. Ogni giorno penso a quello che è successo. Non trovo pace. Chiedo perdono ai genitori di Ravasio. Non so se riusciranno mai a perdonarmi, ma lo spero”. E come in un effetto domino, anche Fabio Lavezzo – fidanzato della figlia di Adilma e a sua volta imputato – ha annunciato che renderà spontanee dichiarazioni alla prossima udienza, fissata per il 5 maggio. Secondo l’accusa, Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, avrebbe architettato l’omicidio del compagno per incassarne l’eredità, spacciando i due gemelli avuti da Marcello Trifone (anch’egli imputato) per figli della vittima.