
Un presidio dei lavoratori Mercatone Uno davanti al punto vendita di viale Sabotino
Legnano, 26 maggio 2020 - I trenta dipendenti dell’ex Mercatone Uno avranno altri sei mesi di cassa integrazione, al termine dei quali però il loro futuro è alquanto incerto. L’immobile di viale Sabotino che ospitava il magazzino e lo spazio vendita non sono di proprietà, ma erano solamente occupati in affitto. Bisognerà vedere se qualche operatore del settore che opera in questo territorio possa essere interessato a loro. "E questi ulteriori sei mesi di tempo potrebbero essere utili a definire qualche percorso di reintroduzione di queste persone nel mercato del lavoro" afferma Fabio Toriello, segretario della Filcams Ticino Olona. Il decreto rilancio approvato nei giorni scorsi dal governo prevede la proroga dell’amministrazione straordinaria di ulteriori 6 mesi per tutti quei casi in cui la scadenza era prevista in data successiva al 23 febbraio. Nel caso di Mercatone Uno il mandato dei commissari e la cassa integrazione scadeva il 23 maggio scorso. "Era indispensabile, visto anche il tempo che si è perso a causa della pandemia, che ha di fatto sospeso le trattative in atto, trovare un supporto giuridico per garantire a tutti i 1640 lavoratori di continuare a percepire un sussidio e, nel contempo, ai commissari, di continuare a ricercare le prospettive per il futuro degli stessi. Alla fine abbiamo tutti potuto tirare un sospiro di sollievo". "Tutto ciò – aggiunge Toriello - nella speranza che la nuova incerta situazione economica non sia da freno alla ricerca di soluzioni possibili e che si prosegua sulla strada indicata".
Qualcosa si sta muovendo a livello nazionale (con l’acquisto da parte di Rica Gest di alcuni punti vendita nel centro Italia), ma questo passaggio interessa solo poche centinaia di lavoratori (155). Nonostante la garanzia della proroga della cassa, i lavoratori già di Mercatone Uno sono ancora penalizzati dall’esito dell’ultimo contratto firmato con la vecchia proprietà (che prevedeva una consistente riduzione dell’orario di lavoro per garantire il mantenimento di tutti i posti di lavoro). L’assegno di cassa integrazione era stato inizialmente parametrato sull’orario part-time. Poi, a fine anno, col Decreto Milleproroghe, si trovò lo spiraglio per assegnare a questi lavoratori una integrazione di trattamento. A cinque mesi da quel pronunciamento gli ex dipendenti della catena non hanno però ancora ricevuto nulla. "A tutt oggi l’Inps, che abbiamo più volte sollecitato, non ha ancora individuato le procedure che devono essere adottate per integrare queste retribuzioni, né tantomeno ci ha dato risposte in merito alla disponibilità dei fondi. Sono passati diversi mesi ed è ora di fornire risposte immediate e concrete ai lavoratori" ribadisce Fabio Toriello.