GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Missione Madagascar compiuta: 400 bambini presi in carico dalle tre infermiere

Le professioniste hanno aderito al progetto dell’associazione H&T focalizzato sulla lotta alla malnutrizione nella piccola comunità di Mananovy

Le infermiere in Madagascar

Le infermiere in Madagascar

Magenta, 10 aprile 2025 – Tre infermiere dell’Asst Ovest Milanese ed un osteopata del territorio sono appena rientrati da una missione umanitaria in Madagascar promossa dall’associazione di volontariato H&T Odv, focalizzando l’intervento sulla lotta contro la malnutrizione che affligge numerose comunità locali.

Nel gruppo di volontari c’erano le infermiere Silvia Castiglioni del Pronto Soccorso di Magenta; Laura Merlini della Rianimazione di Legnano e Maria Angela Poma, infermiera del 118.

Il villaggio del Madagascar localizzato sulla cartina
Il villaggio del Madagascar localizzato sulla cartina

Obiettivo della missione, che ha collaborato con le Suore Nazzarene da anni in Madagascar, era fare uno screening, fornire farine arricchite e assistenza sanitaria diretta a bambini e famiglie che vivono in condizioni di povertà estreme, nella piccola comunità di Mananovy.

Le infermiere hanno effettuato screening e rilevazioni di peso, altezza e circonferenza del braccio su 403 bambini, fornito consulenza sulle buone pratiche alimentari e distribuito alimenti fortificati per combattere la malnutrizione.

Inoltre, hanno partecipato a sessioni educative per insegnare alle mamme come preparare pasti nutrienti con risorse limitate, sfruttando al meglio gli ingredienti locali. “Il progetto – raccontano le protagoniste – non si è concluso con questa sola fase. Si sono poste le basi per un lavoro a lungo termine che mira a sensibilizzare le comunità e a migliorare la sicurezza alimentare nel villaggio”.

“Le difficoltà logistiche, la carenza di risorse e la diffidenza iniziale della popolazione sono stati ostacoli non indifferenti. Tuttavia, grazie alla determinazione e alla professionalità del gruppo, è stato possibile creare un legame di fiducia. La risposta positiva delle famiglie è stata un segnale incoraggiante”. Il progetto avrà un impatto duraturo: verranno fornite farine arricchite per tre anni dall’arruolamento dei bambini.