
Laboratori Nerviano Medical Sciences
Nerviano (Milano), 5 dicembre 2020 - Un’eccellenza scientifica italiana arriva in Cina e lo fa passando dalla porta principale. Nerviano Medical Sciences, centro di ricerca oncologica farmaceutica che dalla fine di marzo del 2018 è di proprietà del fondo cinese Hefei Sari V-Capital Management, ha infatti ottenuto l’autorizzazione all’avvio della fase clinica uno di Nms-03305293.
Una sigla dietro la quale si nasconde una enorme innovazione, visto che questa molecola serve a bloccare la proliferazione di cellule malate di tumori solidi parecchio distruttivi come il carcinoma mammario, quello ovarico, quello alla prostata e quello al pancreas. In sostanza, il lavoro che Nerviano Medical Sciences potrà fare per il mercato cinese è quello di sperimentare su pazienti con questi generi di tumori il funzionamento di questo Parp inibitore. Il risultato che si dovrebbe osservare è che questa molecola faccia da “difensore” delle cellule e impedisca al tumore di propagarsi.
Dopo Entrectinib, molecola nata e cresciuta a Nerviano e che dopo oltre dieci anni di studi e test ha finalmente fatto ingresso nel mercato mondiale - seppur paradossalmente in quello europeo abbia avuto qualche problema - dimostrando di essere efficace nella lotta ad alcuni tipi di tumore, ecco un’altra “stella” di Nms pronta a prendere il volo. E a darle il trampolino di lancio sarà la Cina, grazie all’autorizzazione concessa da Nmpa ovvero la corrispondente dell’Agenzia europea del farmaco.
"Nms, insieme con i suoi collaboratori, conduce numerosi studi clinici in tutto il mondo su una pluralità di propri farmaci innovativi - commenta l’amministratore delegato Nanding Zhao -, ma questa è la prima volta che lo facciamo in Cina e che un nostro farmaco ottiene l’approvazione allo studio clinico della Nmpa. Stiamo lavorando con un partner di grande caratura tecnica". "La Cina è oggi all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di farmaci anche in oncologia" aggiunge il presidente Andrea Agazzi. La Cine è vicina, l’Italia e l’Europa lo dovrebbero essere ancora di più. Ma , come si dice, nessuno è profeta in patria. Purtroppo.