Abbiategrasso (Milano), 18 gennaio 2020 - «Sono stata offesa e attaccata sul personale. È stato infangato il mio nome con notizie false o incomplete. L’attività è mia da anni, così come l’organizzazione dei concerti. Mio padre non c’entra nulla". Giusi Errante, titolare del bar Las Vegas, non rimane in silenzio di fronte alle polemiche che hanno investito in questi giorni la sua famiglia per l’organizzazione dei concerti, poi annullati, che prevedevano la presenza dei cantanti neomelodici Vincenzo Pandetta e Filippo Zuccaro in arte Andrea Zeta. Nipote il primo e figlio il secondo di due presunti boss mafiosi.
Sotto accusa anche i precedenti del padre di Giusi, Paolo Errante Parrino, pregiudicato per associazione a delinquere di stampo mafioso: "Abbiamo chiesto noi l’annullamento dei concerti. L’Amministrazione comunale non ha deciso nulla, anzi. Ci aveva chiesto di allegare la scaletta delle serate - racconta la donna -. Siamo stati messi al centro di una polemica assurda. Sono stati tirati fuori i precedenti di mio padre senza alcun motivo. Ha scontato la sua pena, da più di vent’anni è qui ad Abbiategrasso e si è sempre comportato con onestà".
I due cantanti hanno parlato di Falcone e Borsellino, dei collaboratori, del 41 bis. "Certo, non sono state belle frasi ed è comprensibile criticarli per questo. Ma perché attaccarmi sul personale e accomunarmi a camorra e mafia come ha fatto qualcuno? Abbiamo invitato questi cantanti perché suonano in tutta Italia. Non sapevo neppure di queste dichiarazioni. Io sono più che pulita e lavoro onestamente da sempre" aggiunge la titolare del bar. La quale ha dichiarato le piacerebbe organizzare altri concerti ad Abbiategrasso. "Mi piacerebbe perché hanno avuto sempre un grande successo - dichiara -. Per il concerto del 7 marzo avevamo già venduto più di 500 biglietti, ora stiamo provvedendo ai rimborsi. Torneremo ad Abbiategrasso, ci stiamo organizzando. Nessuno ha vietato a questi cantati di fare il proprio lavoro".
Interviene sulla questione anche il padre di Giusi, Paolo: "Mi spiace esser stato tirato in mezzo. Mia figlia ha un’attività e queste accuse e polemiche possono esser dannose. Orrende le offese che ci sono state fatte. Ho scontato la mia condanna e non vorremmo esser usati da alcuni per attaccare il sindaco Nai. Abbiamo portato in Fiera più di otto concerti: Gianni Celeste, Gianni Vezzosi, i fratelli Fiorello ed altri. L’ultima volta abbiamo fatto il pienone con Toni Colombo. Nessuno ha mai avuto da ridire. Oggi se ne sta facendo un dramma. Temo che tutto questo sia un attacco politico".