
Nuova vita alla casa di corte. In arrivo alloggi pubblici
Un anno di tempo per trasformare una casa di corte, bene sequestrato alla mafia e poi assegnato al Comune, in alloggi pubblici dedicati alle situazioni di fragilità: prenderanno il via lunedì con la consegna dell’immobile all’impresa incaricata, infatti, i lavori per la sistemazione dell’edificio di via Galvani 3. La casa di corte è entrata nel patrimonio del Comune nel 2017 dopo il trasferimento del bene sequestrato alla mafia con decreto dell’Agenzia Nazionale incaricata e la sua ristrutturazione costituisce uno dei tre interventi candidati dall’amministrazione comunale attraverso Città Metropolitana al Programma innovativo per la qualità dell’abitare, denominato "Pinqua".
Come tutti i beni sequestrati l’immobile è vincolato a una destinazione sociale e per questo l’amministrazione vi ricaverà cinque alloggi pubblici per il sostegno alla fragilità e ai nuovi bisogni abitativi. L’intervento, che ha un quadro economico di 963mila 145,74 euro, è finanziato per 500mila euro con fondi PNRR, per 274mila 495,74 mila euro con risorse del Fondo Opere indifferibili e per 188mila 650 euro con risorse del bilancio comunale. L’edificio principale, che ospita gli alloggi, risale ai primi anni del ’900 e presenta le tipiche caratteristiche delle case di ringhiera: all’interno della corte che si affaccia direttamente sulla strada, poi, è invece collocato il fabbricato destinato a magazzino. L’edificio residenziale si sviluppa dunque su due piani fuori terra e un locale al piano interrato, mentre il fabbricato a destinazione magazzino si sviluppa su un unico piano fuori terra. L’intero immobile è disabitato ormai da parecchi anni. Il progetto prevede la realizzazione di un immobile energeticamente sostenibile mediante l’inserimento di fonti rinnovabili per il miglioramento energetico dell’edificio: questo significa, tra le altre cose, riduzione dei costi di esercizio. Per garantire la formazione dell’area di cantiere e l’installazione del ponteggio, da lunedì via Galvani subirà un restringimento della larghezza della carreggiata esteso poi per tutta la durata dei lavori, stimata in dodici mesi.