REDAZIONE LEGNANO

Mohamed ucciso con una coltellata al petto per 600 euro. I quattro fermati restano in carcere

Abbiategrasso, l’omicidio di via Fusè. All'origine dell'aggressione, sfociata in omicidio, una disputa legata a una partita di droga mai consegnata

L’omicidio si è consumato la notte di Pasqua in via Fusè ad Abbiategrasso (foto di archivio)

L’omicidio si è consumato la notte di Pasqua in via Fusè ad Abbiategrasso (foto di archivio)

Abbiategrasso (Milano), 26 aprile 2025 – Accusati di aver ucciso a coltellate un 21enne ad Abbiategrasso, i quattro giovani (di cui tre fratelli) fermati dai carabinieri il 23 aprile oggi sono stati sottoposti a interrogatorio di garanzia. Al termine del faccia a faccia, il gip ha convalidato l'arresto. A tutti e quattro è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere. Si tratta di tre fratelli di 27, 20 e 18 anni, e di un loro amico 27enne, tutti residenti in via Fusé, dove la vittima (Mohamed Elsayed Elsharkawy, di origine egiziana) è stata colpita con una coltellata al petto. L'aggressione era avvenuta nella notte della vigilia di Pasqua.

I motivi dell’aggressione

All'origine dell'aggressione, sfociata in omicidio, una disputa legata a una partita di droga mai consegnata. Pare che il giovane egiziano intascasse i soldi, ma poi non consegnasse l’hashish. Rumors al vaglio degli investigatori che stanno passando al setaccio la vita della vittima e degli aggressori. Fatto sta che l’egiziano avrebbe ricevuto 600 euro dagli italiani ma la droga non l’aveva consegnata. Così nel pomeriggio uno dei quattro giovani sottoposti a fermo ha tirato uno schiaffone a un “cavallino“ dell’egiziano, cioè un suo spacciatore: la prima avvisaglia di qualcosa di grosso che sarebbe capitato di lì a poche ore in uno dei porticati del quartiere famigerato per le continue liti e risse tra bande di spacciatori. Vittima e aggressori – accusati di omicidio volontario aggravato in concorso tra loro sono tutti residenti in quei casermoni.

Le indagini

Le indagini dei Carabinieri di Abbiategrasso e del Nucleo Investigativo di Milano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Pavia, sono state condotte sia attraverso l'ascolto di numerosi testimoni sia mediante l'analisi di diverse immagini di videosorveglianza privata e pubblica. A suffragare ulteriormente il quadro indiziario, le perquisizioni effettuate che hanno portato al sequestro delle scarpe e degli abiti indossati quella notte, sui quali sono state rilevate tracce ematiche compatibili con la scena del crimine.