REDAZIONE LEGNANO

Mohamed, ucciso a 21 anni ad Abbiategrasso. La casbah di via Fusè, la droga e la pista del regolamento di conti

Per l’omicidio del giovane egiziano si indaga nel mondo dello spaccio e della criminalità che attanaglia da anni il quartiere popolare degradato di via Fusè. Ecco quel che finora è emerso sull’omicidio

Le case popolari di via Fusè ad Abbiategrasso

Le case popolari di via Fusè ad Abbiategrasso

Abbiategrasso (Milano), 19 aprile 2025 – Sono aperte tutte le ipotesi per fare luce su quanto è successo in via Fusè nella notte fra venerdì e sabato 19 aprile. Di certo c’è che il corpo del giovane egiziano di 21 anni accoltellato a morte al torace e al braccio sinistro ha adesso un nome: Mohamed Elsayed ElsharkawyÈ stato identificato nella tarda mattinata di oggi. Le indagini si concentrano ora sullo scenario del regolamento di conti maturato nell’ambiente della microcriminalità e dello spaccio. Il contesto è quello estremamente degradato delle case popolari di via Fusè, nella zona della periferia nord di Abbiategrasso in direzione di Magenta. Già in passato al centro di episodi di criminalità e spaccio.

Il quartiere degradato

Palazzine in condizioni estremamente degradate, dove vivono centinaia di famiglie di immigrati in particolare originarie del Maghreb. Una sorta di enclave, di “piccola Corvetto” per Abbiategrasso, cittadina di 25mila abitanti in gran parte tranquilla e pacifica dove però negli ultimi anni spaccio, risse e regolamenti di conti sono entrati a far parte del tessuto sociale della città.  

Una pattuglia dei carabinieri intervenuta venerdì sera in via Fusè ad Abbiategrasso
Una pattuglia dei carabinieri intervenuta venerdì sera in via Fusè ad Abbiategrasso

L’allarme dato da un residente 

L’egiziano è stato trovato in una pozza di sangue sotto il porticato di uno stabile. Condotto in codice rosso in ospedale a Legnano, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico che però non è bastato a salvargli la vita. Il confronto dattiloscopico, ovvero il confronto delle sue impronte digitali con quelle presenti nelle banche dati di polizia e carabinieri è stato dirimente per dargli un’identità, nonostante i numerosi alias che gli sono attribuiti. Non sono tuttavia risultati precedenti a suo carico.  È anche emerso che il ragazzo – ancora nelle prime ore del mattino non era chiaro se il luogo dell’agguato, e cioè la zona di via Fusè, fosse del tutto casuale – viveva nelle vicinanze del luogo in cui è stato trovato agonizzante da un residente, che ha poi dato l’allarme.

L’indagine

Le indagini sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso e del comando provinciale. Inchiesta per il momento tutta in salita, considerato che nella zona non sono presenti telecamere di videosorveglianza, e che non ci sono stati testimoni. 

Controlli della Polizia locale di Abbiategrasso nel quartiere della Folletta (immagine d'archivio)
Controlli della Polizia locale di Abbiategrasso nel quartiere della Folletta (immagine d'archivio)

Occupazioni e sgomberi

Lo scorso dicembre le case popolari di via Fusè erano state oggetto di un’operazione di polizia e di uno sgombero, a seguito del quale quattro persone erano state denunciate (due di nazionalità italiana e due egiziani). In tutti e quattro i casi si trattava di senza fissa dimora che occupavano abusivamente l’abitazione Aler al pianterreno di via Boccherini, nella quale erano penetrati attraverso una finestra che avevano forzato, insediandosi infine nell’appartamento.