PAOLO GIROTTI
Cronaca

Ostetricia da record a Legnano, superati i mille parti in un anno: “Merito dell’approccio umanizzato”

L’ospedale nuovo scelto dalle donne residenti non solo in città ma anche in altri Comuni del territorio. Oltre ad attrezzature e tecniche all’avanguardia, fondamentale è il lavoro sulla sfera emotiva e relazionale

Guido Stevenazzi primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia al presidio di Legnano

Guido Stevenazzi primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia al presidio di Legnano

Legnano (Milano), 22 dicembre 2024 – Ci avevano scommesso e i numeri continuano a dare ragione, visto che il reparto è in testa alle scelte delle partorienti di tutto il territorio: dopo il record di 935 nascite registrato nel corso del 2023, i reparti di Ginecologia e Ostetricia, diretto da Guido Stevenazzi, e di Neonatologia-Pediatria, diretto da Laura Pogliani, festeggiano infatti l’attesa quota mille nascite, raggiunta ancora prima della fine dell’anno. Il maschietto venuto alla luce un paio di giorni fa ha così contribuito a un risultato, una cifra tonda che mancava da almeno dieci anni.

I dati

Subito dopo il lieto evento dell’altra notte, all’ospedale altri nuovi arrivi hanno subito, in poche ore, portato a quota 1007 i parti a Legnano, consolidando le buone pratiche di una realtà che continua a far segnare un trend positivo in controtendenza e risultati che già lo scorso anno avevano contribuito a portare l’ospedale alla ribalta della cronaca nazionale. Nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Legnano il numero dei parti era infatti rimasto costante per alcuni anni a fronte di un calo in altre realtà: nel 2022 i parti erano stati 857, 30 in più rispetto al 2021, contro un -2,3% registrato a livello regionale.

La Fondazione Bianca Ballabio

Pochi mesi fa, in occasione dell’ennesima iniziativa realizzata in collaborazione con la Fondazione Bianca Ballabio, era stato l’ampio gruppo di lavoro, che ruota intorno a questi risultati, a spiegare come il momento di “aggregazione“, capace di indicare una strada comune da seguire, si sia sviluppato in ospedale a partire della pandemia e dalle difficoltà che quel momento imponeva: sempre nella presentazione del maggio scorso si era parlato di attrezzature, docce speciali con idromassaggio per il travaglio e il parto in acqua, supportate da musicoterapia e cromoterapia, e poi dei nuovi letti per le donne in travaglio, oppure dei due ecografi di ultima generazione per la diagnostica fetale, ma era sembrato subito chiaro che a tenere unito il gruppo e a guidare la scelta delle donne che devono partorire sia più che altro l’approccio umanizzato adottato dall’area materno infantile.

Magenta

Il primario, Guido Stevenazzi, aveva spesso insistito, nel commentare i risultati positivi del reparto, sul livello di qualità garantito dalla competenza clinica e sull’avanguardia tecnologica, ma mettendo in primo piano anche il lavoro sulla sfera emotiva e relazionale. A chiudere il quadro va detto che anche nell’altro ospedale dell’azienda, quello di Magenta (nei reparti di Ginecologia e Ostetricia, diretto da Roberto Fogliani, e di Neonatologia-Pediatria, diretto da Stefano Fiocchi), le nuove nascite non mancano: anche a Magenta, infatti, in questi giorni è stata superata quota 980 ed entro fine anno si arriverà presumibilmente oltre quota mille.