VALENTINA RIGANO
Cronaca

Palazzina esplosa a Rescaldina: un uomo staccò il tubo del gas

E' il risultato della perizia, ma l'indagato è morto

I resti del palazzo subito dopo lo scoppio

Rescaldina (Milano), 7 maggio 2019 - Un boato a squarciare l’alba, e poi fumo, polvere, per alcuni il dolore delle ferite e una casa che non c’è più. Così si svegliarono i residenti di una palazzina di Rescaldina, nel milanese, il 31 marzo dello scorso anno, sbalzati da un’esplosione che sventrò la struttura. Nelle scorse ore una perizia ha verosimilmente cristallizzato che a provocare la deflagrazione che ferì gravemente nove persone, tra cui quattro bambini, fu «l’agire umano». Precisamente, stando alla relazione conclusiva dei periti incaricati dalla Procura di Busto Arsizio di approfondire le cause dell’esplosione, è stato un tubo di gas scollegato manualmente nella cucina di Saverio Sidella, 45 anni, sergente maggiore dell’esercito, morto in ospedale dopo 18 giorni di agonia. Era indagato per strage insieme alla moglie.

La Procura di Busto Arsizio, non essendo emersi indizi a carico della donna e non essendovi prove che in casa loro, al piano terra del condominio e dove si innescò l’esplosione, vi fossero altre persone, ha chiesto l’archiviazione delle accuse. Al momento dell’esplosione il 45enne sergente maggiore dell’esercito si trovava in cucina, mentre la sua famiglia dormiva ancora. All'indomani, quando le indagini presero la piega della non accidentalità, tra i residenti di via Brianza 34, molti dei quali rimasti senza casa, nessuno volle credere a un possibile gesto volontario. Ma stando alle conclusioni degli esperti, è nella cucina della famiglia Sidella che è stato individuato il tubo di erogazione del gas scollegato dal piano cottura della cucina, le cui manopole, peraltro, sono risultate altresì tutte lasciate aperte. Non solo, nessuna delle filettature dei tubi di gas è risultata strappata e, inoltre, sulle stesse sono emerse bruciature ritenute successive alla deflagrazione, tali da portare i periti a «escludere un’azione di sradicamento determinata dall’esplosione e, in generale, l’ipotesi accidentale».