GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Palazzine abusive oscurano villa del Seicento

Palazzine che sorgono sulle macerie di qualche piccolo magazzino in spregio alle regole da seguire. Un caos che non...

Palazzine che sorgono sulle macerie di qualche piccolo magazzino in spregio alle regole da seguire. Un caos che non...

Palazzine che sorgono sulle macerie di qualche piccolo magazzino in spregio alle regole da seguire. Un caos che non...

Palazzine che sorgono sulle macerie di qualche piccolo magazzino in spregio alle regole da seguire. Un caos che non ha colpito soltanto il capoluogo milanese, ma riguarda tutta l’Italia. Un caos nel quale il disegno di legge Salva Milano, ora bloccato al senato in seguito ad arresti eccellenti, aveva come obiettivo quello di far ripartire progetti bloccati dalla Procura di Milano per presunti abusi edilizi. Anche a Vittuone c’è un caso che fa riflettere. È quello che vede al centro di tutto due palazzine sigillate dalla Procura di Milano e una gru di una sessantina di metri. Il tutto vicino a un importante monumento del territorio come Villa Resta: edificio secentesco, patrimonio storico e artistico nazionale. Il proprietario, Davide Mari, che l’ha ereditata dal padre Loris, dice di considerarsi solo il custode di un bene di tutti. È certo che con quelle palazzine bloccate e la gru non giovano all’attività ricettiva della Villa.

"Il Testo Unico – commenta Mari – vieta la realizzazione di edifici più alti in prossimità dei beni storici, ma soprattutto l’alterazione dei luoghi, ovvero delle nuove costruzioni, deve essere sottoposta al vaglio delle amministrazioni". Se si vuole realizzare un edificio più grande in tali condizioni occorrono i permessi e un piano attuativo comunale che la cittadinanza deve poter discutere. Invece, per queste due palazzine è stata presentata semplicemente una Dichiarazione di Inizio Attività nel 2015, senza alcuna valutazione di merito dell’amministrazione o inquadramento urbanistico previsto nel Pgt. Peraltro il piano del territorio di Vittuone è estremamente vecchio. "I comuni incassano gli oneri dai costruttori, magari stabilendo delle convezioni che danno più vantaggi economici ai costruttori che servizi ai cittadini – aggiunge Mari – magari si fanno parcheggi in una strada chiusa dove non servono a nulla". G.M.