Milano, 23 settembre 2019 - «Chi deve affrontare una patologia come la fibromialgia non ha la possibilità di camminare per lunghi periodi, io sono le loro gambe». A sentire Christian Vitali, il cammino che lo sta portando ad attraversare il Portogallo, partendo da Lisbona e arrivando a Santiago lungo i circa 640 chilometri del cammino, non ha i caratteri dell’impresa. Eppure lo è. Lo è perché il 37enne parabiaghese è partito da solo alla volta del Portogallo e nel corso del tragitto sta incontrando molte persone. «Come mi ha detto un ragazzo che ho conosciuto durante questa avventura, il cammino lo fanno le persone» – sottolinea Vitali. Che non è nuovo ad esperienze del genere. Sempre senza sponsor.
«Non è semplice, però preferisco essere libero e non dover sottostare a logiche commerciali - racconta -. Questa esperienza la faccio per due motivi: per me, per fare nuovi incontri e vedere nuovi posti e poi per chi soffre di fibromialgia. Il mio obiettivo principale è sensibilizzare più persone possibili e far capire a tutti che questa è una patologia e che come tale va trattata. Raggiungerò Santiago il 5 ottobre, poi cosa farò? Si torna a casa, due giorni dopo riprenderò a lavorare». Se oggi il parabiaghese ha la possibilità di condividere alcune tappe del proprio percorso con altre persone, i momenti iniziali di ognuna delle imprese che compie sono in solitaria.
«Non sono mai preoccupato, anzi. Mi chiedo sempre perché non lo facciano anche altre persone». Momenti belli e brutti si alternano in quello che è un viaggio anche dentro il proprio essere: «Il più difficile è stato affrontare il deserto portoghese. Il più bello? Sicuramente gli incontri». Il 5 ottobre il suo viaggio si concluderà: «Di solito negli ultimi chilometri preferisco stare da solo o compiere il percorso insieme a chi mi ha accompagnato durante le tappe. L’importante sarà essere riuscito a raggiungere il mio obiettivo per chi soffre di fibromialgia e ogni giorno si trova a dover compiere una vera impresa».