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Parco Alto Milanese, progetti e speranze: "L’ampliamento? È un’opportunità"

Il presidente Castiglioni traccia le linee guida del Pam per il nuovo anno

Il presidente Castiglioni traccia le linee guida del Pam per il nuovo anno

Il presidente Castiglioni traccia le linee guida del Pam per il nuovo anno

Il Parco Alto Milanese e il nuovo anno: programmi, visioni e impegni. Li analizziamo insieme al presidente, Flavio Castiglioni.

Quali progetti avete in animo? "Concluderemo la riqualificazione del percorso vita inclusivo Poyeco, con la sistemazione di 5 stazioni. Un intervento a cui tengo molto sarà la progettazione e realizzazione di una piccola zona umida e qualche abbeveratoio per la fauna e l’avifauna, distribuiti nel Parco. L’obiettivo è aumentare la biodiversità, dando la possibilità all’avifauna e fauna, anche se solo di passaggio, di trovare un ambiente idoneo per le soste, nella speranza di creare habitat idonei per specie che attualmente non sono più presenti. Questo intervento diviene strategico, visto che il Parco si sviluppa nell’alta pianura asciutta, a nord del canale Villoresi e a occidente dell’Olona".

Altri programmi? "Termineremo il monitoraggio dell’avifauna, iniziato l’anno scorso con il circolo Legambiente BustoVerde e la consulenza di Andrea Viganò, con cui faremo due uscite di birdwatching. Abbiamo poi trovato le risorse per il nuovo sito del Parco, che necessitava di un importante restyling. Continueremo con le migliorie forestali e la sistemazione dei sentieri, per renderli sempre più agevoli da percorrere".

Le telecamere sono d’aiuto? "Sicuramente un miglioramento c’è stato, soprattutto per quanto riguarda gli abbandoni dei rifiuti speciali, anche se dobbiamo registrare alcuni piccoli abbandoni di rifiuti domestici. Con l’introduzione della tariffa puntuale, qualche incivile pensa di aggirarla abbandonando sacchi nel Parco, ma riusciamo a tenere sotto controllo questi episodi, grazie ai volontari".

Si amplieranno i confini? "L’ampliamento del Parco è un progetto sfidante. Sono stati fatti approfondimenti negli anni e il tema è stato recentemente ripreso dal mio predecessore Davide Turri, a supporto dell’aggiornamento dello strumento urbanistico approvato dal Comune di Legnano, che già conferma sulle proprie aree tale previsione. Valutazioni successive potranno essere fatte dal Comune di Busto, che ha intrapreso il percorso della variante di Piano di governo del territorio, e dal Comune di Castellanza. Prima di parlare di ampliamento, gli strumenti urbanistici devono dialogare fra loro. Come nel 1987 le tre Amministrazioni hanno avuto la lungimiranza di istituire il Pam e di costituirlo in Consorzio, oggi hanno la possibilità di ampliarlo. Vorrei ricordare Mirella Cerini, sindaca che in questi anni si era spesa molto per migliorare il Pam: rimarranno per sempre il suo sorriso e la sua determinazione".

Silvia Vignati