Parabiago (Milano), 7 dicembre 2024 – Parco del Roccolo, Legambiente denuncia: “Distruzione sistematica del patrimonio naturale”. Un grido d’allarme arriva dal Circolo Legambiente Il Gallo di Parabiago riguardo alla gestione del Parco del Roccolo, area verde di grande valore naturalistico situata tra diversi comuni, con Canegrate come capofila per il Plis (Parco locale di interesse sovracomunale). In una lettera inviata alle autorità, Legambiente punta il dito contro gli interventi umani che stanno trasformando il paesaggio in modo irreversibile. Tutto è iniziato con l’evento meteorologico estremo del 23 luglio 2023, che ha abbattuto un numero considerevole di alberi nella zona del bosco della Vallascia.
Sentieri devastati
Ma secondo gli ambientalisti, il vero problema è rappresentato dall’intervento umano: "Le aree boscate danneggiate sono state completamente ripulite, trasformate in deserti privi di vita. Non solo sono stati rimossi gli alberi caduti, ma sono stati abbattuti anche quelli in piedi, spesso in buona salute, svuotando intere fasce di bosco come se si volesse preparare il terreno per costruzioni o altri utilizzi”. Legambiente denuncia anche i danni causati dai mezzi meccanici pesanti, che devastano i sentieri senza alcuna cura per il fragile ecosistema locale. I filari di alberi, che dovrebbero favorire la biodiversità e proteggere i campi coltivati, sono stati rasi al suolo, compromettendo ulteriormente l’equilibrio naturale. "Il legname viene triturato e trasferito altrove, con un forte sospetto che dietro queste operazioni ci sia un interesse economico che prevale sulla tutela ambientale”.
"Basta abbattimenti”
Nella lettera, il circolo esprime tutta la sua preoccupazione per un danno che considera irreparabile: “L’ecosistema di animali e piante, costruito in secoli di storia, è andato perso. In un momento di crisi climatica globale, è inquietante vedere questa insipienza nella gestione di un bene così prezioso”. Legambiente chiede con forza che le autorità competenti intervengano per bloccare le operazioni di abbattimento indiscriminato e per avviare un piano di tutela reale del parco. “La direzione del Parco del Roccolo deve assumersi la responsabilità di salvaguardare ciò che rimane, specialmente le parti più preziose come boschi e filar”».