Legnano (Milano) - Uno dei settori dell’artigianato maggiormente colpito dai provvedimenti anti-Covid allo scattare delle zone rosse è quelle dei parrucchieri e delle estetiste, obbligati a sospendere ogni attività. E purtroppo ancora non si parla di una ripresa a giorni dopo l’ultima chiusura che era scattata lo scorso 6 marzo. Un calcolo effettuato dalla Confartigianato parla di mancati ricavi, nell’anno 2020, per ben 450 milioni di euro, per le 25mila imprese del settore del benessere. "Serve dare un supporto concreto a queste categorie per permettere agli imprenditori di andare avanti per le settimane di chiusure ancora necessarie: servono ristori adeguati ed erogati in tempi rapidi, così come è indispensabile accelerare la campagna vaccinale, perché il ritorno alla propria attività possa poi avvenire in completa sicurezza". Lo dice, a sostegno della categoria, Gianfranco Sanavia, presidente della Confartigianato Alto Milanese.
Oltre a ledere sui bilanci delle attività (a volte del solo titolare dell’impresa) le chiusure stanno favorendo il proliferare dell’abusivismo. Non certo di chi lavora comunque nel suo negozio (i pochi casi sono stati puntualmente segnalati e denunciati) ma soprattutto di chi - non professionisti del settore - effettua questo mestiere in maniera abusiva. Una prerogativa che si verifica soprattutto in ambito femminile, con le pieghe e i tagli effettuati in ambiente domestico anche più di una volta al mese. Una stima regionale parla di un esercito di settemila potenziali acconciatori abusivi, con un tasso di lavoro indipendente irregolare del 26,1%. "La chiusura delle attività di estetica e acconciatura nelle zone rosse favorisce l’attività di abusivi e irregolari, con un conseguente rischio maggiore di contagio e diffusione del Covid-19 – ribadisce lo stesso presidente Gianfranco Sanavia –. Al di là dei pesanti danni economici a carico delle imprese, i provvedimenti devono fornire gli strumenti per gestire una pericolosa proliferazione dell’offerta irregolare. Confartigianato chiede alle istituzioni un impegno massivo sui territori affinché vengano intensificati, accertati e circoscritti i fenomeni di abusivismo".