Legnano, 13 giugno 2021 - Si apre il processo di appello per don Mauro Galli, ex vicario nella parrocchia di San Pietro nel quartiere Canazza a Legnano e responsabile della pastorale giovanile nelle parrocchie di Santa Teresa, dei Santi Magi e del Santissimo Redentore sempre nella città del Carroccio. Galli, 42 anni, era stato condannato in primo grado per aver abusato sessualmente di un ragazzo che all’epoca aveva 15 anni. L’imputato ha versato 100mila euro di risarcimento ai famigliari del ragazzo. La sentenza aveva anche disposto il divieto per l’uomo di avere contatti con minorenni, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. I fatti contestati avvennero a Rozzano nel 2011: don Galli aveva ammesso subito di aver dormito nello stesso letto con il minorenne, negando però gli abusi. Il prete dopo lo scandalo fu trasferito a Legnano su ordine dell’attuale arcivescovo di Milano Mario Delpini, all’epoca vicario di zona. Il prossimo 22 giugno alle 9,30, Don Galli dovrà comparire davanti ai giudici della prima sezione penale della Corte d’appello di Milano. In questi anni i familiari della vittima dell’abuso sessuale, hanno scritto decine di lettere a tutti i vertici della chiesa cattolica sia nella Diocesi di Milano che in Vaticano, includendo tra i destinatari anche direttamente il Santo Padre Papa Francesco. Una dolorosa vicenda farcita da menzogne, depistaggi e coperture di prelati che hanno cercato di fare quadrato attorno al prete. Il processo penale a porte aperte si aprì nel giugno 2017 e si concluse in primo grado il 20 settembre 2018 con la condanna del prete a sei anni e quattro mesi. I familiari del giovane abusato avevano fatto pervenire in Vaticano una nutrita documentazione già dal maggio 2015 sul comportamento omissivo dei due vescovi interessati della vicenda, Mario Delpini e Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia. Eppure don Galli, condannato a sei anni e quattro mesi da un tribunale italiano per abusi sessuali, è stato assolto dal tribunale della chiesa lombarda e ora il caso verrà trasferito in Vaticano. All’epoca dei fatti l’allora vicario episcopale, Mario Delpini, e l’allora responsabile dei giovani sacerdoti, Pier Augusto Tremolada, non aprirono alcun procedimento limitandosi a trasferire il sacerdote a Legnano.
CronacaAbusi su un quindicenne: parte il processo d’appello per il sacerdote