Vittime dello stress ambientale, ieri mattina sono stati abbattuti i tre alberi ormai morti, tre bagolari, che spuntavano dalla "piastra" che caratterizza piazza San Magno. L’annuncio era arrivato circa un mese fa, dopo che gli esperti che si occupano del patrimonio verde cittadino avevano verificato le condizioni degli alberi in questione, e ieri si è infine giunti alla rimozione degli alberi. "Abbiamo atteso qualche tempo per intervenire in maniera così drastica - aveva spiegato Angelo Vavassori, che per Amga si occupa della gestione del verde cittadino -. ma malgrado i tentativi di cura i bagolari non ce l’hanno fatta: avevano già da tempo evidenti segni di sofferenza e gli interventi messi in atto non hanno cambiato la situazione. Gli alberi sono ormai disseccati e morti: le cause di questa situazione sono da riportare non a patologie particolari, ma a uno stress fisiologico, noi lo chiamiamo "il colpo apoplettico" degli alberi, che li ha portati a morire in breve tempo".
Gli alberi verranno sostituiti nei mesi autunnali con tre piante dell’altezza di sette metri, probabilmente tigli, in forza della loro maggior resistenza.
Non sono questi gli unici alberi "in sofferenza" e chi frequenta il Parco del Castello se ne è reso conto verificando la situazione delle nuove piantumazioni all’ingresso dell’ara verde cittadina. Al Parco un centinaio di alberi erano stati abbattuti, infatti, perché ormai morti, ma non tutte le nuove piantumazioni hanno avuto una sorte migliore: l’operazione di rinnovo aveva puntato su nuove specie più resistenti e autoctone e l’attività di messa a dimora ha infine portato un risultato di attecchimento del 95% degli esemplari. Il restante 5%, invece, ha purtroppo risentito del cosiddetto "stress da trapianto": le piante con un apparato radicale sano riescono a resistere e a riadattarsi ,mentre quelle un po’ più deboli, deperiscono progressivamente e si seccano, come è accaduto in questo caso. Anche queste piante a fine autunno saranno infine sostituite.