
La piscina di via Gorizia L’intervento di ristrutturazione attende ancora il via libera
Legnano (Milano) - Secondo il cronoprogamma di riferimento i lavori sarebbero dovuti iniziare alla fine del mese di ottobre per poi concludersi entro le prime settimane di gennaio. Nella realtà dei fatti, invece, questi stessi lavori sono ancora al palo perché si è ancora in attesa di avere il parere e l’autorizzazione della Soprintendenza sulle opere da svolgere nell’edifico sottoposto a vincolo. Oggetto del contendere sono gli spogliatoi più datati dell’impianto natatorio Villa di viale Gorizia, quelli denominati "spogliatoi Impero" e che da sempre sono stati il punto di riferimento per la parte estiva dell’impianto, quella che ha come fulcro la vasca olimpionica da 50 metri: spogliatoi che hanno bisogno d’essere sottoposti a una riqualificazione complessiva capace di restituire dignità all’edificio e di creare nuovi spazi a disposizione dell’impianto.
I lavori erano stati annunciati in occasione di una commissione consigliare dedicata lo scorso mese di maggio, quando già si iniziava a riflettere su come garantire la piena funzionalità dell’impianto a fronte dei tanti problemi che la piscina ha avuto negli ultimi anni: allora era stato spiegato che per consentire il prosieguo delle attività erano stati programmati interventi immediati che si sarebbero dovuti concentrare principalmente sulla ristrutturazione degli spogliatoi estivi per il miglioramento della classe energetica e sul contenimento dei consumi dell’olimpionica.
L’investimento stimato è di un milione e 200mila euro, ma già allora, pur sbilanciandosi dichiarando che l’obiettivo dichiarato era "cominciare i lavori sugli spogliatoi il prima possibile", erano stati gli stessi amministratori a ricordare che considerato il vincolo che interessa l’edificio degli spogliatoi, l’intervento doveva essere approvato dalla Soprintendenza. Il cronorogramma dei lavori, dunque, aveva stabilito anche una tempistica che, esaurita la parte burocratica, prevedeva l’inizio dei lavori affidati a Euro.Pa nella quarta settimana di ottobre e la fine lavori, dopo 14 settimane, a metà gennaio.
Questo avrebbe permesso di completare i collaudi entro la fine dello stesso mese. A complicare i piani, però, è stata proprio la parte burocratica: l’assenza del parere della Soprintendenza ha bloccato tutto, facendo slittare in là nel tempo la data di inizio lavori tanto che, a oggi, non è neppure possibile ipotizzare quando la situazione potrà sbloccarsi.