Vermezzo (Milano), 5 gennaio 2016 - A qualcuno aveva mostrato l’arma, una Colt calibro 38 che, scopriranno poi i carabinieri, aveva cinque colpi nel caricatore, all’interno di un locale della «movida» vigevanese, nella zona del Ticino. E poi si era spostato, in compagnia di alcuni amici, in un locale poco distante. Nell’arco di pochi minutil’episodio è arrivato all’orecchio dei carabinieri che lo hanno fermato nel parcheggio del «Different Box» e lo hanno arrestato per detenzione abusiva, porto abusivo di armi e ricettazione. Le manette sono scattate ai polsi di A.B., vent’anni, pregiudicato residente a Vermezzo.
Nel corso della perquisizione domiciliare i carabinieri hanno rinvenuto di due grammi di cocaina già suddivisi in sei dosi termosaldate e pronte per essere cedute, oltre a un bilancino di precisione e a un coltello a serramanico la cui lama, lunga nove centimetri, presentava tracce di polvere bianca. Barrea dovrà quindi rispondere anche del reato di spaccio. Tutto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica: in quel frangente il giovane dev’essere stato decisamente su di giri e ha mostrato l’arma che aveva con sé e che nascondeva nel calzino sinistro, ad alcuni avventori del locale. Una imprudenza che gli è costata cara. Dagli accertamenti svolti dai militari la pistola sarebbe il provento di un furto messo a segno all’inizio di dicembre ai danni di un imprenditore di 67 anni che vive a Zibido San Giacomo.
Il ragazzo nonostante la giovane età ha alle spalle dei precedenti di un certo rilievo: soltanto alla vigilia di Natale era stato protagonista di una rissa all’esterno di un locale della zona del Ticino con alcuni albanesi. Alcuni mesi fa era invece finito nei guai per avere aggredito e picchiato selvaggiamente un operaio.