È passata quasi inosservata una notizia di grande impatto per il territorio: l’imminente riapertura del Polo Baraggia, un’area nota per aver ospitato la discarica, ora al centro di un nuovo progetto. L’intervento prevede il riempimento della cava dismessa con materiali contenenti sostanze inquinanti compatibili solo con siti a destinazione industriale e commerciale, il tutto presentato come un’operazione di “riqualificazione ambientale”. Nasce adesso il comitato “No Discarica”.
L’idea riporta alla memoria la battaglia condotta negli anni ’90 dai cittadini cerresi, riuniti nel Comitato anti-discarica, per ottenere la chiusura definitiva del sito. A distanza di oltre vent’anni, molti degli interventi di recupero ambientale previsti dall’accordo sono rimasti sulla carta e ora la gestione dell’area, passata dalla società Simec a Ecoceresc e infine a Renna Srl, si appresta a un nuovo capitolo controverso.
Il piano prevede il conferimento, per i prossimi dieci anni, di 2,1 milioni di metri cubi di materiali contenenti metalli pesanti. Sostanze altamente inquinanti che, secondo una sentenza del Consiglio di Stato, verrebbero stoccate in un’area vicina alla falda acquifera.
Ch.So.