Legnano, 23 ottobre 2024 - La notizia è che, date delle prossime udienze alla mano, si arriverà a superare i sei anni trascorsi dal momento in cui l’inchiesta denominata “Piazza pulita” ha preso il via e il destino di sette imputati deve essere ancora deciso: ora che il “Piazza pulita bis”, accolta dal tribunale di Busto Arsizio l’istanza della Procura, è destinato a finire davanti alla Corte Costituzionale, sono infatti questi i tempi se si considera che si tornerà in aula nel settembre del 2025 in attesa di capire quale sarà la sentenza della Consulta.
Questa settimana il Tribunale di Busto Arsizio ha infatti accolto l’istanza formulata dalla Procura poche settimane fa e che mirava a indirizzare alla Consulta la questione di legittimità costituzionale rispetto all’articolo 1 della cosiddetta legge Nordio - nella sostanza mettendo in discussione la costituzionalità dell’abrogazione del reato di abuso d’ufficio - seguendo la strada già indicata poco prima dal Tribunale di Firenze.
Questo perché per cinque dei sette imputati del processo bis, la pm Nadia Calcaterra strada facendo aveva chiesto la modifica del capo d’imputazione riqualificandolo, appunto, come abuso d’ufficio. I cinque imputati interessati sono Enrico Barbarese, ex dirigente per lo sviluppo organizzativo del Comune di Legnano e il suo predecessore, Enrico Peruzzi, l’ex direttore di Amga spa, Paolo Pagani e l’ex presidente, Catry Ostinelli, oltre a Mirko Di Matteo, ex direttore di Euro.Pa. I cinque sono chiamati a rispondere di specifiche intese con gli ex amministratori comunali Gianbattista Fratus, Maurizio Cozzi e Chiara Lazzarini - che sono stati tutti assolti in appello nel primo processo – per “pilotare” differenti selezioni e nomine.
Se per loro l’udienza è stata fissata a settembre 2025, dunque, si sforano i sei anni anche per quanto riguarda gli altri due imputati del processo bis ancora appesi a un filo, vale a dire l’ex candidato sindaco al voto del 2017, Luciano Guidi e l’ex direttore artistico del Comune di Legnano, Flavio Arensi.
Loro torneranno in aula a maggio di fronte a un nuovo collegio giudicante presieduto da Cristina Ceffa, con Roberto Falessi e Francesca Roncarolo a latere. A Guidi viene contestato un accordo stretto con Fratus in occasione del ballottaggio delle elezioni del 2017; ad Arensi il bando attraverso il quale diventò direttore artistico del Comune di Legnano.