
Angelo Santagostino e le sue radio
Abbiategrasso (Milano), 21 marzo 2016 - Un regno di radio antiche nello scantinato di casa sua. Angelo Santagostino, 54enne abbiatense, conserva lì la sua collezione di 400 esemplari e ci ha portato a conoscere il suo mondo dalla fine degli Ottanta al modernariato.
Santagostino, quanto tempo dedica alla sua passione per le radio antiche?
«Appena ho tempo mi ci dedico. Non c’è un tempo stabilito: può essere mezz’ora, un’ora. due ore, un pomeriggio. Alcuni giorni non ci vengo».
Da quanti anni dura questa passione?
«E’ nata trent’anni fa. Stavo facendo una consegna col camion e ho visto una signora che stava buttando nel cassonetto una radio, me la sono fatta dare e da lì ho iniziato a collezionare pezzi».
Cosa fa con le radio della sua collezione?
«Le metto in ordine, le guardo e le spolvero. Se hanno qualcosa che non va le sistemo. L’ultima arrivata, una radio francese che mi hanno regalato, l’ho smontata e la sto pulendo tutta». Il pezzo più antico? «E’ il telegrafo che risale al 1890. E’ più di 15 anni che fa parte della mia collezione».
Quante delle sue radio sono ancora funzionanti?
«Il 70%, ma non le accendo più. Bisognerebbe accenderle almeno tutte le settimane perché se le accendi ogni sei mesi facilmente si rovinano: qualche condensatore salta e qualche valvola brucia».
Per quanto tempo ascolta la radio?
«Tutto il giorno sul camion. Quando vengo a casa e sono da solo accendo lo stereo e ascolto la radio».
Da amante delle radio, cosa pensa degli Ipod e degli smartphone per ascoltare la musica?
«Giusto il progresso. I file musicali si sentono benissimo. Le radio sono oggetti da arredamento, l’Ipod non lo sarà mai». Sopra ad una radio c’è appoggiato un Ipod, lo usa? «L’ho usato per un po’ poi non più. Sono sempre in evoluzione e ogni due mesi dovresti cambiarlo. Devi ascoltare la musica per forza in cuffia se no si sente male».