Perdere il lavoro e ricominciare una vita. Un dramma per molti, soprattutto quando si è superata una certa età e non si hanno competenze particolari. A Magenta dopo il progetto “tessere lavoro“ per sostenere chi è caduto nel baratro della disoccupazione è partito anche il progetto “300+1“. Con una importante novità rispetto al passato nell’ottica di migliorare sempre di più il servizio a favore di chi si vuole aiutare. "Si tratta del supporto psicologico – spiega Vittorio Lanzetti, medico e volontario di “Non di solo pane“ –. Chi vive un periodo di crisi come la perdita del lavoro spesso necessita di una presenza che sappia stargli vicino e aiutarlo a superare le difficoltà". L’isolamento, il sentirsi inutili, lo spettro del fallimento, tutti segnali da non sottovalutare. Un progetto che richiede professionalità e anche di fondi per essere sostenuto.
È portato avanti dalla cooperativa Albatros che si avvale della rete della Carità. Volontari con competenze specifiche che ascoltano i problemi delle persone che incontrano. "Il primo contatto avviene con un colloquio – spiega Silvia della cooperativa – al termine del quale la persona viene indirizzata al servizio". La rete della carità è formata dalle associazioni San Vincenzo, Caritas e “Non di solo pane“. Oltre al supporto psicologico c’è anche la possibilità della concessione di microcrediti. Il tutto finanziato dalla Fondazione Ticino Olona. "Lo scorso fine settimana – aggiunge Lanzetti – abbiamo organizzato eventi per raccogliere fondi, come lo gnocco fritto presso “Non di solo pane“ e l’offerta di patate solidali davanti alla basilica di San Martino a Magenta". Le persone entrate nel progetto sono circa 250. Il progetto si autofinanzia. E le raccolte fondi sono importanti per garantire un futuro. "Solo in questo modo Fondazione Cariplo ci premierà – conclude Silvia – Se riusciamo a raggiungere 76mila euro la Fondazione la raddoppierà e questo ci consentirà di lavorare meglio e a lungo". Graziano Masperi