FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

Ricoverata per ictus, muore di Covid

Le figlie di Amedea Astorri, 75 anni, deceduta il 12 aprile, hanno presentato denuncia alla Procura di Busto Arsizio

Amanda Ferrario con la madre, Amedea Astorri, 75 anni, morta di Covid

ABBIATEGRASSO di Francesco Pellegatta È entrata in ospedale per un ictus ed è deceduta un mese più tardi, stroncata del Covid. Ora le figlie di Amedea Astorri, 75 anni, morta il 12 aprile scorso, hanno presentato denuncia alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, al nucleo carabinieri dei Nas e all’Ordine dei Medici contro l’Asst Ovest Milanese, convinte che ci siano state delle responsabilità dei sanitari nella vicenda culminata con il decesso della madre, passata dagli ospedali di Legnano, Abbiategrasso e infine Magenta. "Nostra madre ha contratto il Covid nell’ospedale di Abbiategrasso, probabilmente nel reparto di riabilitazione, dove non venivano rispettate le regole di sicurezza – ha attaccato una delle due figlie, Amanda Ferrario, che ha presentato l’esposto insieme alla sorella Sabrina -: lo abbiamo visto con i nostri occhi e ce lo ha anche confermato un medico. Ora vogliamo capire cosa è accaduto. L’Asst ci ha già fatto pervenire una proposta per un eventuale indennizzo ma i risarcimenti non ci interessano, vogliamo solo giustizia". Amedea Astorri era stata ricoverata a Legnano a causa di un ictus e una decina di giorni dopo trasferita ad Abbiategrasso per la riabilitazione. "Era in condizioni discrete e si stava riprendendo velocemente. Sia il tampone in uscita da Legnano che quello in entrata ad Abbiategrasso erano risultati negativi". Le due figlie hanno ipotizzato che la madre, durante il ricovero al Costantino Cantù, possa aver contratto l’infezione dalla paziente con la quale divideva la stanza e suo figlio, poi risultati positivi; oppure facendo la riabilitazione. "Abbiamo chiesto a un medico come fosse stato possibile che nostra madre, allettata e dipendente da loro per muoversi, avesse contratto il virus, e il dottore ci ha risposto che probabilmente era accaduto durante la riabilitazione. Aggiungendo che non riusciva a far rispettare l’uso delle mascherine e a impedire l’ingresso nel reparto". Siamo alla fine di marzo, negli stessi giorni si era parlato del Costantino Cantù a causa del focolaio Covid che aveva coinvolto sette infermieri già vaccinati con la doppia dose di Pfizer. Ma c’è un altro aspetto sconcertante – e naturalmente da verificare – nel racconto delle due figlie. Le condizioni già drammatiche della madre, infatti, sarebbero state tenute nascoste dai sanitari. "Il 3 aprile nostra madre è stata portata a Magenta per completare le analisi neurologiche". «La mattina - prosegue - la dottoressa che l’aveva in cura ha spiegato che era in buone condizioni; tre ore dopo ci ha chiamate un medico dal reparto Covid spiegandoci che non aveva niente dal punto di vista neurologico ma era gravissima per il virus. In seguito, questa dottoressa si è scusata per non averci detto la verità sulle sue reali condizioni". Da quel giorno in poi la situazione di Amedea Astorri subisce un progressivo peggioramento a causa del virus, fino al decesso, avvenuto il 12 aprile. Interpellata sulla vicenda, l’Asst Ovest Milanese ha preso atto dell’esposto; sottolineando, però, che al momento non è giunta nessuna denuncia dalla procura di Busto. Inoltre l’azienda ha ribadito che "sia nell’ospedale di Abbiategrasso, che in tutta l’Asst Ovest Milanese, i protocolli di sicurezza anti Covid-19 sono applicati, aggiornati e rispettati fin dalla prima ondata". Le cartelle cliniche della donna sono già state affidate dalle figlie a un medico legale per la perizia.