
Emanuele Bruzzese del ristorante Evo di corso Magenta
Legnano, 6 gennaio 2021 - «Dovrei aprire giovedì, chiudere sabato e domenica, per poi riaprire lunedì per chiudere nuovamente sabato. Se qualcuno vuole le chiavi del ristorante le passi a prendere: io ho finito le forze". Una provocazione quella di Emanuele Bruzzese, titolare del ristorante Evo in corso Magenta. "Ho aperto sotto Natale e poi dopo una settimana e mezzo ci hanno fatto chiudere ancora - prosegue -. Non possiamo andare avanti così. Avevo fatto mille euro di spesa, poi buttati viste le chiusure". Bruzzese racconta le difficoltà legate alla gestione del locale: "Non si può andare avanti lavorando solo a mezzogiorno e non alla sera. Ormai il coprifuoco sembra quasi una normalità, ma per noi che abbiamo un ristorante è stata l’ennesima mazzata. Non dormo più la notte. Non sono un delinquente, ma lo Stato mi tratta come tale".
Nel calderone delle zone colorate e dei divieti finiscono anche i dipendenti: "Sono in cassa integrazione alternata da qualche ora di lavoro. Anche i fornitori sono in grandissima difficoltà. Chi non lavora nel settore non può capire la tempesta che stiamo attraversando e i problemi che stiamo accumulando". Sui ristori Bruzzese spiega: "Sono arrivati come promesso i primi giorni di novembre: 2.000 euro. Mi sono serviti soltanto per saldare le spese".Adesso il patron di Evo parteciperà ad un bando del Comune e ad uno di Regione Lombardia con la speranza di avere altri soldi a disposizione. "Se non cambierà qualcosa credo di chiudere alla fine del mese - annuncia -. Ho bruciato qualcosa circa 50mila euro dei miei risparmi in questo progetto e invece ho dovuto tenere chiuso il locale per la maggior parte del 2020".