Robecco sul Naviglio (Milano), 16 aprile 2016 - La pizza più buona del mondo? Si trova a Robecco. A prepararla è un campione di questa specialità: Pasquale Moro, 35 anni, maestro nell’arte della panificazione, che gestisce il locale robecchese «La casa della Pizza». Solo tre giorni fa Pasquale ha stracciato la concorrenza di settecento rivali arrivati a Parma da ogni continente per la 25esima edizione del campionato del mondo delle pizze.
Erano tante le categorie in gioco: dalla pizza tonda a quella senza glutine, per non parlare della napoletana verace, eppure Pasquale ha trionfato con il punteggio più alto in assoluto grazie alla sua «pizza in pala». Per intenderci quella che viene detta «al metro», o anche scrocchiarella nel suo nome tipicamente romano. Sopra c’erano un letto di rucola, prosciutto Crudo di Parma stagionato sedici mesi, pomodorini «pachino», mozzarella di bufala, basilico, cipolla cruda, Parmigiano Reggiano e una glassa di aceto balsamico. «Ma il segreto è l’impasto – racconta il nuovo campione del mondo -, ho scelto la pizza in pala perché è la massima espressione della panificazione, se non la realizzi in maniera perfetta si vede subito. Ho capito che stava per succedere qualcosa di importante quando la pizza era ancora nel forno, la mia aveva qualcosa in più». Nell’impasto della pizza di Pasquale Moro c’era una farina di grano tenero mescolata a un’antica farina di farro lungo siciliano macinato a pietra, che ha creato aromi e profumi incredibili in grado di stregare la giuria di esperti. A tutto questo si è aggiunta una lievitazione di 25 ore. «Ma la gara dura venti minuti e in quel poco tempo ti giochi un anno di preparazione – racconta ancora Pasquale -, ogni dettaglio conta: dalla preparazione degli ingredienti, alla temperatura di cottura, fino al punto del forno in cui posizioni la tua pizza. I sei giudici sono severissimi e valutano qualsiasi aspetto: cottura, impasto e ingredienti. Al momento della presentazione del prodotto ti rivolgono mille domande tecniche per capire se sei un professionista. Certo, la pizza che abbiamo presentato è più curata di quella che facciamo nel locale ma l’impasto con lievito madre è lo stesso. Dopo la vittoria ho avuto la certezza che venderemo la pizza in pala anche qui a Robecco». Al fianco di Pasquale Moro durante la competizione c’era il cugino Luca De Angelis come braccio destro. Una curiosità: al primo posto assoluto insieme al maestro pizzaiolo di Robecco si è classificato in perfetta parità Tony Germignani, un altro maestro di questo prodotto.
Pasquale Moro ha cominciato a fare il pizzaiolo per gioco all’età di 16 anni. Un consiglio chi fare una buona pizza a casa? «La temperatura del forno deve essere molto alta ma la cosa fondamentale resta l’impasto, non basta mescolare farina, acqua e lievito. Il mio suggerimento è quello di preparala in due giorni. La impastate il giorno prima e la rifinite quello successivo». La grande festa per il titolo mondiale sarà celebrata a «La casa della pizza» il primo maggio, durante l’annuale Fiera di San Majolo.