GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Robecco sul Naviglio, una parola di troppo e il pranzo di matrimonio finisce in rissa

L'episodio è avvenuto in un agriturismo

Matrimonio

Robecco sul Naviglio Milano), 4 giugno 2019 - Una parola di troppo e al matrimonio arrivano i carabinieri (non invitati). Domenica sera, a Robecco sul Naviglio, nel Milanese, in due sono finiti all’ospedale dopo una lite degenerata mentre il pranzo di nozze volgeva al termine. In queste cerimonie può cambiare la location, l’etichetta imposta agli ospiti, la scelta delle bomboniere o dei fiori sui tavoli; ma dopo qualche ora, con le temperature a trenta gradi, il copione finisce per essere spesso lo stesso: goliardia, musica, le cravatte che si allentano e qualche bicchiere di vino in più del dovuto. Come quelli bevuti dalla cognata dello sposo, che a un certo punto si è sentita male. L’intervento della suocera pare non abbia contribuito a migliorare la situazione: una risposta brusca rivolta dal fratello dello sposo alla mamma e ne è scaturito un diverbio tra fratelli. Pare sia volata qualche parola grossa anche riguardo l’abito della sposa e, sempre complici il vino e gli animi surriscaldati, e come miccia l’oltraggio nei confronti dell’italica mamma (che guai a toccarla...), dalle parole i presenti sono rapidamente passati ai fatti. La giornata cominciata in allegria è finita tra schiaffi e spintoni, tanto che nell’agriturismo immerso nel verde del campagna del Parco del Ticino sono intervenute a sirene spiegate le ambulanze.  Per fortuna nessuno dei contendenti ha riportato ferite rilevanti. Il fratello dello sposo, un 31enne, e la moglie di 27 anni, sono stati accompagnati all’ospedale di Magenta e al San Carlo di Milano. Sono arrivati anche i carabinieri di Abbiategrasso, come da prassi quando si verificano delle liti, ma al loro arrivo gli animi si erano già tranquillizzati. I militari si sono limitati a verbalizzare l’accaduto: dal punto di vista giudiziario la vicenda potrebbe avere degli strascichi solo se le persone coinvolte dovessero sporgere denuncia.