
Il giudice ha accolto l’istanza del difensore e disposto la liberazione con il dispositivo di controllo da remoto
Sono stati scarcerati i due uomini di 29 e 52 anni residenti nelle case Aler di via Toti, a Magenta, arrestati la settimana scorsa per furto e truffa ai danni di un’anziana nell’ambito di un’indagine che ha portato in carcere anche una donna, classe 1955, che avrebbe trafugato nel corso di due anni 160mila euro alla vittima sfruttando il suo stato di fragilità. Nel caso dei due uomini di Magenta la situazione è risultata differente rispetto alla prima ricostruzione, e quindi ancora da chiarire.
In particolare la posizione del cinquantaduenne, difeso dall’avvocato Roberto Grittini, è cambiata rispetto all’impianto accusatorio iniziale. L’uomo si era recato a casa dell’anziana, a Milano, per svolgere lavori da elettricista, mai completati. Ma la sussistenza di eventuali reati è ancora tutta da appurare. Il giudice per le indagini preliminari ha valutato l’istanza di revoca della misura cautelare in carcere presentata dal difensore sulla base di quanto dichiarato durante l’interrogatorio di garanzia.
Il quadro indiziario emerso a carico dei due uomini non è risultato sufficientemente solido da giustificare l’applicazione di una misura detentiva. E così sono stati entrambi scarcerati con l’obbligo di non avvicinarsi alla persona offesa e di mantenere una distanza di almeno 500 metri dai luoghi da lei frequentati. Il giudice ha disposto altresì l’applicazione del braccialetto elettronico. La Procura intende appurare la presenza di correi o conniventi. Gli accertamenti continueranno anche per verificare se vi siano o meno legami tra i due magentini, entrambi artigiani, e la cartomante che ha raggirato l’anziana convincendola che le servivano soldi per la figlia malata e per avviare il figlio a una carriera musicale.
Graziano Masperi