GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Turbigo, la denuncia: "Le schiume infestano il nostro Naviglio"

Legambiente parte da lontano, ma nessun intervento è mai risultato risolutivo e adesso il gruppo chiama i sindaci

Claudio Spreafico di Legambiente è la memoria storica della lotta all’inquinamento

Turbigo (Milano), 17 giugno 2020 - Quella delle schiume che galleggiano sulle acque del Naviglio è una visione ricorrente e non sono bastati gli esposti alla magistratura presentati negli anni passati da Legambiente e da altre associazioni (tra queste Salviamo il Ticino) per fermare questo scempio ambientale. Schiume prodotte dai tensioattivi e da altre sostanze (anche idrocarburi) contenute nelle acque e che finiscono nel canale a monte del territorio della provincia milanese, dove per anni, come è emerso anche dall’ultima inchiesta della Dda di Milano (l’lnchiesta “Mensa dei poveri”) la lunga mano del malaffare si è protesa sulla gestione del ciclo dell’acqua nel territorio del basso Varesotto e ha manovrato illecitamente appalti, assegnazioni e amministrazione di impianti. In maniera specifica quello di Sant’Antonino, all’estremo confine con la provincia di Milano. Questo depuratore ha in gran parte risolto un problema.

I torrenti Arno e Tenore arrivavano da Gallarate e dalla Malpensa nella zona di Sant’Antonino, Comune di Lonate Pozzolo, e dove finivano? Si “spagliavano” nei boschi a nord di Castano (zona dell’ex aereoporto militare), dove negli anni hanno creato una laguna nera e putrida, uccidendo il bosco e tutta la vegetazione. Ma non ha risolto il problema dell’inquinamento, nonostanti i cospicui finanziamenti ricevuti. Oggi queste acque arrivano ancora al Naviglio e al Ticino, attraverso il canale Marinone.

«I primi nostri esposti risalgono ai primi anni 2000 - ricorda Claudio Spreafico di Legambiente -. Il Tribunale di Busto Arsizio li ha sempre respinti: nella prima motivazione, del 2004, perché non erano indicati i danneggiati. Poi c’è stato un sequestro preventivo dell’impianto. Anche questo inutile. L’ultimo l’abbiamo presentato nel febbraio 2011, purtroppo senza le firme dei nostri sindaci, di Turbigo, Castano, Robecchetto e Nosate, mentre lo hanno firmato i sindaci della sponda piemontese del Ticino". Le schiume sono ancora lì. Qualche d’uno si indigna, ma non si fa nulla. "Sino a quando non ci sarà una presa di coscienza collettiva non si risolverà nulla. E i primi a mobilitarsi devono essere i sindaci, quelli che non hanno firmato gli esposti. Tutte le Commissiomi ambiente che si fanno nei nostri Comuni non producono nulla. Non basta dire che è colpa della Provincia di Varese".