
Sebastiano Bianchi, giocatore dei Legnano Basket Knights
Le ricerche continuano. Sono state sospese soltanto nella serata di ieri con il calare del sole, ma questa mattina sono subito riprese. Lì dove si erano concluse, ovvero nelle gelide acque del Lago Maggiore. Proprio lì, a Verbania nei pressi di Villa Taranto, era stata trovata ieri mattina l'auto di Sebastiano Bianchi e proprio da quella zona le forze dell'ordine e i sommozzatori hanno ripreso a cercare questo ragazzo apparentemente forte ma dalla personalità complessa e a tratti fragile. Ha ventinove anni, Sebastiano Bianchi. Ventinove anni e un dono in particolare: quello di saper giocare a pallacanestro come pochi altri in tutta la zona. Lui, figlio e nipote di noti florovivaisti di Verbania, gioca nel ruolo di ala e nel corso della sua carriera ha vestito diverse casacche, da quella della Paffoni Omegna a quella, attuale, dei Legnano Basket Knights in serie B. E' un gigante buono, Sebastiano, con i suoi quasi due metri d'altezza e i suoi oltre 110 chili di peso e muscoli. Un gigante che spesso ha gli occhi che si perdono nell'infinito. Negli ultimi giorni prima della sua scomparsa i compagni e lo staff della società legnanese lo hanno visto "tranquillo, anche più sorridente del solito".
Questo è uno dei misteri che avvolgono la scomparsa di Sebastiano Bianchi, che è uscito domenica sera da casa dei suoi genitori a Verbania e non ha più fatto ritorno. Aveva detto che avrebbe dormito a Legnano, in vista dell'allenamento del giorno successivo e invece è sparito. Le ricerche sono partite la mattina seguente, martedì 9 novembre, e dopo poco è stata trovata la sua auto. Abbandonata. Del giocatore di basket dei Knights nessuna traccia. Subito sono scattate anche le indagini collaterali alle ricerche e una scoperta inquietante ha aggiunto mistero al mistero: il cestista avrebbe lasciato a casa il proprio telefono cellulare prima di uscire, avendo però avuto cura in precedenza di resettare lo smartphone riportandolo di fatto alle impostazioni di fabbrica. Nessuna chat, nessuna chiamata: sul telefono non c'è più nulla. Lo ha fatto davvero lui? Perché lo avrebbe fatto? Cosa c'era su quel telefono che non doveva essere trovato? Con chi ha comunicato Sebastiano Bianchi prima di far perdere le proprie tracce? Domande alle quali si spera che possa essere quello stesso ragazzone di 29 anni tutto muscoli e basket a poter dare risposta. Le ricerche continuano sempre più serrate.
A gettare nuove ombre è anche il fratello di Sebastiano: "La cosa più probabile è che abbia deciso di togliersi la vita, magari buttandosi nel Lago Maggiore, senza però lasciare alcuna traccia. Appena prima di compiere quel gesto, o comunque di dileguarsi nel nulla, sappiamo che è stato con una persona che è arrivata con la sua auto proprio dove Seba ha abbandonato la propria. Io non so se questa persona abbia materialmente aiutato mio fratello, non mi importa. Vorrei solo dirle, per favore, se è un essere umano, di mettersi in contatto con me per fornire alla mia famiglia qualsiasi informazione utile al ritrovamento del corpo. Forse non io, ma ti assicuro che mio padre e mia madre, che sono stati per entrambi i migliori genitori possibili, se lo meritano. Grazie"