
La donna potrebbe essere rinviata a giudizio Le accuse: circonvenzione di incapace e appropriazione indebita
Le mani dei parenti sul patrimonio di una zia anziana, fragile e ricoverata in ospedale. Una vicenda inquietante, fatta di deleghe bancarie, testamenti sospetti e conti svuotati, che ora è finita sotto la lente della Procura di Busto Arsizio. Il pubblico ministero Carlo Lafiandra ha infatti chiuso le indagini che vedono coinvolti la nipote prediletta della signora, il marito di lei e la pronipote accusati – a vario titolo – di circonvenzione di incapace e appropriazione indebita. Tutto ha inizio il 22 ottobre 2021, quando viene firmata una delega che consente alla nipote - ora indagata - di operare sul conto corrente della zia. Insieme a lei, anche il marito e la figlia vengono autorizzati ad accedere al patrimonio dell’anziana. Tre giorni dopo, il 25 ottobre, l’anziana viene ricoverata in una struttura a Busto Arsizio, in condizioni di salute così gravi da non essere più in grado di intendere e di volere. È proprio durante il periodo del ricovero che iniziano i movimenti sospetti: tra novembre 2021 e febbraio 2022, dal conto corrente dell’anziana vengono prelevate somme considerevoli per oltre duecentomila euro, tutte ricondotte - secondo gli inquirenti - a operazioni effettuate dai familiari delegati. Parallelamente, nonostante le sue condizioni psico-fisiche compromesse, la donna viene indotta a redigere un testamento olografo con cui nomina erede universale la nipote, lasciando completamente escluse le altre due nipoti, fino a quel momento anch’esse parte della vita della zia. Il presunto disegno criminoso avrebbe portato la coppia ad appropriarsi, oltre che dei risparmi liquidi, anche di una polizza del valore di 270mila euro e di due immobili, con un valore catastale complessivo di circa 240mila euro. Il patrimonio totale coinvolto nella vicenda si aggirerebbe così tra i 700 e gli 800mila euro.
A far scattare l’allarme sono state proprio le due nipoti escluse, che hanno sporto querela dopo aver scoperto il testamento e verificato i movimenti anomali sul conto corrente della zia. Le loro segnalazioni hanno avviato l’indagine che ha ora portato alla chiusura dell’inchiesta da parte della Procura, con accuse formali nei confronti della nipote designata come erede e del marito. Spetterà ora al giudice decidere se procedere con il rinvio a giudizio. Intanto, la vicenda riaccende i riflettori sul tema della tutela degli anziani e sul rischio, tutt’altro che raro, che patrimoni faticosamente costruiti in una vita vengano svuotati, spesso proprio da chi dovrebbe offrire solo affetto e protezione.
Christian Sormani